Perché il senatore espulso De Bonis dovrebbe portare il M5S in tribunale

di dipocheparole

Pubblicato il 2019-01-01

Il senatore del MoVimento 5 Stelle Saverio De Bonis, che fa parte del quartetto di espulsi grillini di Capodanno, ieri ha avuto il coraggio di affrontare i social network annunciando i motivi della sua espulsione e facendo sapere che sta pensando se dimettersi da parlamentare. Come avevamo già raccontato, De Bonis ha nascosto una condanna …

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Il senatore del MoVimento 5 Stelle Saverio De Bonis, che fa parte del quartetto di espulsi grillini di Capodanno, ieri ha avuto il coraggio di affrontare i social network annunciando i motivi della sua espulsione e facendo sapere che sta pensando se dimettersi da parlamentare. Come avevamo già raccontato, De Bonis ha nascosto una condanna (in appello) della Corte dei Conti al pagamento, in favore della Regione Basilicata, di 2.775,00 euro. 

saverio de bonis

Dal momento che la sentenza di primo grado della Corte dei Conti a carico di De Bonis è stata emessa nel 2015, il senatore non avrebbe potuto candidarsi non solo perché era già stato condannato dalla Corte dei Conti – che è una condanna contabile e non una condanna penale – ma soprattutto per via di due reati prescritti in due precedenti procedimenti giudiziari nel quale il Senatore è stato prosciolto. Anche se De Bonis è incensurato le regole del M5S non fanno distinzione tra condanna e prescrizione del reato.

de bonis

Nel Codice Etico del M5S (Art. 6) è scritto che «costituisce condotta grave ed incompatibile con la candidatura ed il mantenimento di una carica elettiva quale portavoce del MoVimento 5 Stelle la condanna, anche solo in primo grado, per qualsiasi reato commesso con dolo» e precisa che «sono equiparate alla sentenza di condanna la sentenza di patteggiamento, il decreto penale di condanna divenuto irrevocabile e l’estinzione del reato per prescrizione intervenuta dopo il rinvio a giudizio». Ora, però, c’è un problema grosso come una casa. De Bonis è stato sì espulso con quella motivazione, ma non è certo quello il vero motivo dell’espulsione. Che invece risiede nel fatto che De Bonis ha spalleggiato il collega Ciampolillo su Xylella e TAP. Si può tranquillamente affermare che sia questa la “colpa” di De Bonis, che – va detto – continua comunque a diffondere bufale sulla Xylella, perché c’è un precedente: Sabrina Anselmo, attuale sindaca di Anguillara, ha nascosto una condanna ricevuta prima di diventare prima cittadina. Ciò nonostante, si trova ancora lì al suo posto, senza che il M5S l’abbia cacciata. Ecco perché il senatore De Bonis farebbe bene a rivolgersi al tribunale civile ordinario per farsi annullare l’espulsione visto che è stato espulso per dissenso politico. Vincerebbe facilmente, come hanno fatto tanti tra cui la consigliera romana Cristina Grancio.

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