Salvini e l’implosione del M5S

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-11-28

Forza Italia pronostica la nascita di un governo di centrodestra dopo la caduta di Conte. Ma Salvini non sembra entusiasta

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Monica Guerzoni sul Corriere della Sera oggi racconta in un retroscena pensieri e preoccupazioni di Matteo Salvini alle prese con il rischio implosione del MoVimento 5 Stelle, stretto tra i sondaggi che lo danno in calo e le difficoltà del leader Luigi Di Maio alle prese con lo scandalo del lavoro nero nella ditta del padre Antonio:

Alla buvette l’ex ministro azzurro Renato Brunetta si dice certo che «l’esecutivo Conte cadrà presto», ma non si tornerà al voto perché nascerà «il governo di centrodestra che i cittadini il 4 marzo hanno votato». Con quali numeri? «Con i voti della Lega, di Forza Italia e dei parlamentari cosiddetti responsabili».

Il pallottoliere dei berlusconiani dice che ne servirebbero una cinquantina, ma il deputato forzista guarda indietro alle legislature precedenti e sentenzia serafico: «Il numero dei volenterosi è esattamente uguale a quello che serve, è sempre stato così. Gente che non vuole andare al voto anticipato si trova nel M5S, come nel Pd».

centrodestra sondaggi

Il pronostico è simile a quello fatto da Antonio Tajani qualche giorno fa e dà per scontato che resusciti il centrodestra a trazione Salvini-Meloni-Berlusconi che ha già fallito l’obiettivo di prendere la maggioranza il 4 marzo. Ma il punto è che a non essere entusiasta della soluzione è proprio il Capitano:

Voci e riflessioni giunte anche alle orecchie di Salvini. Il «Capitano» del Carroccio è in crescita costante nei sondaggi, la luna di miele con il Paese è tutta per lui e molti lo dipingono pronto ad andare all’incasso per prendersi Palazzo Chigi. Tanto più ora, che Luigi Di Maio è sotto botta per le rivelazioni delle Iene sul padre che teneva in nero gli operai.

E invece no, i leghisti assicurano che Salvini è davvero intenzionato a respingere ogni tentazione ribaltonista. «Perché dovrei fare il premier con una maggioranza raccogliticcia? — è l’interrogativo che lo avrebbe convinto a non strappare— . Il governo è ormai a trazione leghista e in questo momento va bene così. Non ho nessuna intenzione di fare la fine di Renzi».

Leggi sull’argomento: Domenico Sposito: l’operaio e il lavoro nero nella Ardima dei Di Maio

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