Salvatore Romeo torna alla corte di Virginia Raggi?

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2017-09-29

L’ex capo della segreteria della sindaca potrebbe essere reintegrato dopo l’archiviazione delle accuse alla prima cittadina che lo riguardavano. All’epoca Grillo voleva espellerlo. Ora il M5S Roma potrebbe perdonarlo

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In effetti dalle parole della sindaca su Facebook sembrava che la riabilitazione di Salvatore Romeo fosse vicina, ma non così vicina. Invece Andrea Arzilli sul Corriere della Sera Roma ci fa sapere che il ritorno dell’ex capo della segreteria politica alla corte di Virginia Raggi sembra essere questione di giorni.

Un grande ritorno per Salvatore Romeo?

Il dipendente del Comune di Roma e attivista grillino in realtà non era stato allontanato (ufficialmente si era dimesso) alle prime avvisaglie di indagini sulla sindaca e su di lui, ma dopo lo scoppio del bubbone a seguito dell’arresto di Raffaele Marra. Quel giorno, su chiaro input di Beppe Grillo e anche per mettere a tacere una fronda dei parlamentari M5S che era arrabbiata per l’addio polemico di Marcello Minenna e Carla Romana Raineri, arrivarono le dimissioni di Romeo insieme a quelle di Daniele Frongia dal ruolo di vicesindaco.

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Salvatore Romeo con Raffaele Marra

Poi era scoppiata la grana delle polizze che aveva messo in grave difficoltà la sindaca il giorno del suo interrogatorio davanti ai PM e le aveva anche fatto dire, secondo quanto raccontava il Fatto Quotidiano, che era pronta al TSO nei confronti del suo ex capo segreteria.

Il braccio destro di Virginia Raggi

Le sue presenze in alcune occasioni ufficiali che riguardavano il suo ruolo di responsabile delle società partecipate avevano portato poi a malignare su un suo presunto ritorno. Il tutto fino ad oggi:

Perché quella del reintegro in squadra di Romeo, fedelissimo della sindaca rimasto tale quale anche a distanza dopo la rottura del «raggio magico», è una verità che in Campidoglio si dà ormai per assodata. Negli Uffici la notizia circola da un po’, è nota anche al dipartimento Partecipate, dove Romeo ha lavorato nell’ombra durante l’esilio. Il problema, adesso, è come fare a bypassare quelle due rampe di scale che separano l’ufficio vista fori della sindaca dal suo ex braccio destro: fare un contratto ex novo? Recuperare quello su cui Romeo, a dicembre dello scorso anno, fu costretto al passo indietro? O non toccare niente per non inciampare di nuovo lasciando che la squadra si ricompatti per vie, diciamo, informali?

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Salvatore Romeo (foto da: Facebook)

«Sono contento e soddisfatto per la chiusura di questa vicenda», il commento di Romeo sullo stralcio del procedimento legato al suo nome. La cosa certa è che la squadra aspetta a braccia aperte quel «dirigente superfast», lo definisce il consigliere Pietro Calabrese facendo schioccare le dita come a descrivere lo spessore dell’esperto in grado di risolvere le situazioni più intricate. E infatti, tra un’occhiata alle reazioni social e un mini vertice in Sala delle Bandiere, il tema del rientro di Romeo circola tra i grillini nei termini di una buona nuova, seppure da maneggiare con cautela assoluta.

Ad occhio la questione sarebbe più complicata di come viene messa lì dal Corriere, visto che Romeo – come Frongia – aveva incontrato resistenze interne al M5S. Ma dalla sua l’ex caposegreteria ha il fatto di non aver mai e poi mai in questi mesi rilasciato dichiarazioni di nessun tipo nei confronti della sindaca, rispettando nella sostanza il passo indietro che aveva formalmente fatto all’epoca e a differenza di altri come Paola Muraro e Paolo Berdini, che però con il M5S non c’entrano niente. All’epoca Grillo voleva espellerlo. Ora il M5S Roma potrebbe perdonarlo.

Leggi sull’argomento: Quando i giornalisti chiederanno scusa a Virginia Raggi

 

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