Renzi imbarca il senatore M5S che insultava Teresa Bellanova?

Lello Ciampolillo verso Italia Viva: lo scrive oggi Repubblica, si spera che sia una fake news

Si spera che sia una fake news o, come si dice a Oxford, una fregnaccia. Altrimenti ci sarebbe da ridere fino a domattina: Repubblica scrive oggi in un articolo a firma di Carmelo Lopapa che dopo Silvia Vono ci sarebbero altri in uscita dal M5S per passare a Italia Viva. E tra questi ci sarebbe anche nientemeno che Lello Ciampolillo:



Anche l’altro Matteo non nasconde la calamita. «Come cantava Lucio Battisti, lo scopriremo solo vivendo», risponde a L’aria che tira, La7, a chi gli chiede se altri sono in arrivo a Italia Viva dopo Silvia Vono. Nel frullatore rimbalzano anche qui dei nomi, anche questi non confermati, non dai diretti interessati quanto meno. E sono quelli del senatore napoletano e docente universitario Ugo Grassi e del suo collega di gruppo, il barese Lello Ciampolillo. La misura è colma, per Di Maio. Il capo del Movimento, in collegamento con Porta a Porta dagli States, oltre a confermare che chiederà i «danni di immagine» a chi va via, evoca una sorta di “vincolo di mandato” (al quale il Pd è nettamente contrario). «Non voglio andare al muro contro muro nel governo – premette – ma proporrei un foro con dei costituzionalisti per trovare una soluzione, contemperando la libertà della persona con la fedeltà di chi è stato eletto».



Ora, sarebbe davvero incredibile se Italia Viva decidesse di imbarcare Ciampolillo, che dovrebbe essere espulso dal M5S per non aver votato la fiducia al governo Conte Bis insieme a Gianluigi “Bombatomica” Paragone, per il semplice fatto che lo stesso Ciampolillo, senatore rampante contro il complotto della Xylella, ha di recente ingaggiato con Teresa Bellanova una guerra a colpi di fregnacce antiscientifiche (e fin qui, nulla di nuovo per un M5S) ma anche accusandola di essere  «al servizio di Coldiretti e delle lobby dell’olio di oliva, contro i cittadini e l’ambiente pugliese».



Ora che esistano i negazionisti – a vario titolo – dell’epidemia di Xylella è purtroppo un dato di fatto. Così come è un dato di fatto la devastazione delle campagne salentine a causa della diffusione del batterio. Ma è curioso che Ciampolillo accusi la ministra di “tutelare le bramosie di Coldiretti”, vale a dire l’associazione di categoria che tutela i produttori e gli olivicoltori pugliesi. Se pure loro ritengono che ci sia bisogno di fermare l’epidemia con l’eradicazione delle piante infette (salvando quindi l’economia regionale) che male c’è? L’importante è evitare che la Puglia diventi un deserto. Ed infine il senatore sta attaccando un ministro sostenuto dal suo governo, ma questa non è una novità.

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