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Quelli indignati perché Ada Colau non piange alla commemorazione per le vittime di Barcellona

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2017-08-23

Gli anti-buonisti si sono accorti che la sindaca di Barcellona stava ridendo durante la manifestazione in ricordo delle vittime dell’attentato di Barcellona e la accusano di essere complice dei terroristi. Ma le cose ovviamente non sono come sembrano

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È uno sporco lavoro ma qualcuno deve pur farlo. Ada Colau è diventata il bersaglio preferito di coloro che vorrebbero che la sindaca di Barcellona dichiarasse guerra a tutti i musulmani, a tutti gli immigrati e a tutti i rifugiati. Per molti la responsabilità dell’attacco è da attribuire anche alla Colau, perché è stata la la sindaca che a inizio anno aveva chiesto – a nome dei suoi concittadini – al governo spagnolo di accogliere più rifugiati. All’indomani dell’attentato c’era stato chi si era lamentato che la sindaca “buonista” poteva al massimo rispondere alla furia omicida dei terroristi con dei gessetti colorati. Da ieri invece la Colau è sotto attacco perché non ha pianto alla commemorazione sul luogo della strage sulla Rambla.

La storia di Ada Colau che sorride durante la commemorazione delle vittime

Non solo non ha pianto, anzi: sorrideva. A farlo notare su Twitter è stato David Pérez García sindaco di Alcorcón e deputato alla Asamblea de Madrid, esponente del Partido Popular (il partito del premier Mariano Rajoy). In un tweet Pérez García si chiede come mai “questa signora sta sorridendo, dopo non aver voluto posizionare i blocchi di cemento, spianando la strada agli assassini?”. Il riferimento alle numerose critiche piovute addosso alla Colau per non aver fatto posizionare dei blocchi all’inizio della Rambla in modo da scongiurare il pericolo attentati.
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La sindaca nei giorni scorsi si è difesa spiegando che la circolare del Ministero dell’Interno spagnolo prescriveva l’installazione dei “dissuasori” solo durante il periodo natalizio e che la municipalità di Barcellona si era attenuta a quanto raccomandato dal Ministero. Non c’è stata, ha spiegato l’Amministrazione di Barcellona, alcuna circolare che imponeva l’installazione di blocchi permanenti al di fuori del periodo delle festività natalizie.
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L’immagine della Colau che sorride a fianco del Re di Spagna Felipe VI e alla consorte Letizia ha scatenato l’ira degli indignati per quel crimine contro l’umanità che è il buonismo.
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Loro ci uccidono e lei sorride! Non è che per caso è sorella dei terroristi? Lo sanno tutti che i buonisti sono più amici dei terroristi che delle vittime. Del resto se i buonisti vogliono più rifugiati e meno turisti un motivo ci sarà: sono complici dell’invasione dell’Europa e del piano di sostituzione dei popoli europei.
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La tesi dei politici spagnoli come Pérez García è che Ada Colau non è un’amica del popolo spagnolo e nemmeno dei cittadini di Barcellona. Anzi invece che stare al loro fianco nel dolore se la ride. Un’immagine questa che a noi italiani evoca la memoria di altre risate, quelle degli imprenditori che se la ridevano dopo il terremoto dell’Aquila.

I video che mostrano che Ada Colau si è comportata diversamente

Ma tutta questa vicenda dovrebbe ricordarci anche qualcosa d’altro. Le polemiche sulla Presidentessa della Camera Laura Boldrini che non saluta il reparto della Folgore durante la parata del 2 giugno. Chi ha memoria ricorderà il trucco, perché in quell’occasione la Boldrini aveva salutato il passaggio degli uomini della Folgore, solo che la foto che è stata diffusa – anche qui per dimostrare il “tradimento” – coglieva l’attimo successivo, nel quale la Presidentessa della Camera aveva finito di rendere omaggio al reparto di paracadutisti.


Ed infatti se si guardano i filmati della commemorazione Ada Colau piange eccome. I sorrisi sono successivi e non sono certo perché la Colau stava pensando “al buon lavoro” fatto dai terroristi ma perché sorrideva all’omaggio dei cittadini alle vittime, alle grida “no tinc por” che si levavano dalla folla e agli incitamenti a non avere paura e rimanere uniti. Un momento toccante che ha dimostrato che la comunità di Barcellona, così come la sua sindaca aveva auspicato su Twitter, non voleva cedere alla minaccia terrorista. Prendere quelle immagini fuori dal loro contesto è un’operazione di bassa propaganda alla quale possono credere solo coloro che ritengono che i rifugiati e gli immigrati siano tutti potenziali terroristi.


Altri fanno notare invece come il premier spagnolo Mariano Rajoy abbia continuato a parlare durante il minuto di silenzio in ricordo delle vittime.


Questo ovviamente non vuol dire che Rajoy non ha rispetto per le vittime o che è complice dei terroristi. Non dice nulla della politica di Rajoy nei confronti dei terroristi. Così come i sorrisi della Colau non sono la prova che la sindaca sta dalla parte degli attentatori. Il video completo dal quale sono state estratte quelle foto dimostra invece che la Colau è più vicina ai suoi concittadini – a tutti, sia che siano di destra o di sinistra – di quanto non vogliano farci credere i suoi avversari politici. Persone che – proprio come i terroristi – approfittano dell’attentato per dividere i barcellonesi.

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