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Perché Mattarella ha firmato la legge sulla legittima difesa
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2019-04-26
Il presidente della Repubblica ha dato l’ok al provvedimento negli ultimi giorni prima della scadenza del termine. Ecco perché
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha promulgato la legge “recante modifiche al codice penale e in materia di legittima difesa” ed ha contestualmente inviato una lettera ai Presidenti del Senato della Repubblica, Maria Elisabetti Alberti Casellati, della Camera dei Deputati, Roberto Fico, e al Presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte.
Perché Mattarella ha firmato la legge sulla legittima difesa
Nei giorni scorsi erano emersi dubbi sulla volontà da parte di Mattarella di firmare la legge, visti i molti dubbi di costituzionalità. Poi Ugo Magri sulla Stampa aveva spiegato che il presidente non avrebbe rimandato la legge alle camere ma avrebbe utilizzato la formula del messaggio alle istituzioni per esprimere i dubbi e i dissensi sul provvedimento. E così è stato: “Ho promulgato in data odierna la legge recante: ‘Modifiche al codice penale e altre disposizioni in materia di legittima difesa’. Il provvedimento si propone di ampliare il regime di non punibilità a favore di chi reagisce legittimamente a un’offesa ingiusta, realizzata all’interno del domicilio e dei luoghi ad esso assimilati, il cui fondamento costituzionale è rappresentato dall’esistenza di una condizione di necessità. Va preliminarmente sottolineato che la nuova normativa non indebolisce né attenua la primaria ed esclusiva responsabilità dello Stato nella tutela della incolumità e della sicurezza dei cittadini, esercitata e assicurata attraverso l’azione generosa ed efficace delle Forze di Polizia”.
Inoltre per quanto riguarda il concetto di “grave turbamento”, non può essere invocato soggettivamente da chi ha sparato. “L’articolo 2 della legge, modificando l’articolo 55 del codice penale, attribuisce rilievo decisivo ‘allo stato di grave turbamento derivante dalla situazione di pericolo in atto’: è evidente – scrive il Capo dello Stato – che la nuova normativa presuppone, in senso conforme alla Costituzione, una portata obiettiva del grave turbamento e che questo sia effettivamente determinato dalla concreta situazione in cui si manifesta”. In altri termini, se fosse una scriminante applicabile sempre e comunque, chiunque abbia sparato potrebbe asserire di essere stato in stato di grave turbamento per evitare il processo per eccesso di legittima difesa. Lo stato di grave turbamento va invece riconosciuto oggettivamente, senza alcun automatismo.
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