Cosa diceva Paolo Savona di Lega e M5S

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-05-31

Oggi il professore fa sapere che sarebbe lieto di entrare al governo anche in un altro ruolo (ma a lui non interessa la poltrona). Nel 2015 spiegava che un eventuale governo Lega-M5S avrebbe fatto entrare l’Italia in una situazione di crisi economica come quella attraversata dalla Grecia

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Paolo Savonaspiegava qualche sera fa il leghista Giancarlo Giorgetti – è il perno su quale è stata incardinata l’alleanza di governo tra MoVimento 5 Stelle e Lega Nord. Impossibile dare vita al governo del cambiamento senza Savona, hanno ripetuto per giorni i 5 Stelle difendendo il ministro dell’Economia in quota leghista. Senza di lui, pare, non può nascere il governo rivoluzionario. Ed è incredibile perché fino a non poco tempo fa i pentastellati avrebbero definito Savona – ex ministro di un governo tecnico, membro di importanti associazioni come l’Aspen Institute – né più né meno che un membro della casta.

Perché Savona vuole andare al governo con Lega e M5S?

Oggi Savona è tornato a parlare, per voce di Antonio Maria Rinaldi, suo allievo nonché animatore del sito Scenarieconomici. Ai microfoni di Radio Cusano Campus il professor Rinaldi ha detto che «il prof. Savona in queste ore è molto tranquillo. Lui dice che sono stati Di Maio e Salvini a contattarlo e non viceversa, quindi non rincorre poltrone. Spostamento a un altro ministero? Come per quello dell’Economia, a lui non interessa la poltrona ma come poter essere utile al proprio Paese». Savona quindi – che non rincorre poltrone – sarebbe anche disponibile ad uno spostamento ad un altro dicastero pur di essere utile al Paese.

luigi di maio savona mattarella veto - 1

 

Il giorno dell’esplosione della crisi Savona ha affidato i suoi pensieri all’ormai noto comunicato pubblicato sul sito Scenarieconomici dove faceva sapere di essere soddisfatto dal contratto di governo tra Lega e M5S e di volere «un Europa diversa,più forte, ma più equa» (sì, non c’è l’apostrofo). A tutti coloro che temevano che con Savona al MEF l’Italia avrebbe messo in atto il famoso “Piano B” per uscire dall’euro in un weekend Giorgetti ha spiegato che la condizione posta dall’ex ministro del governo Ciampi per entrare a far parte della compagine di governo gialloverde era che non si uscisse dall’euro. Curioso, visto che lo stesso Savona due anni fa aveva raccontato di un colloquio con Di Maio in cui i due avevano convenuto proprio sulla necessità di uscire dalla moneta unica.

La situazione rimane confusa. E non si capisce come mai Savona – del quale ieri sera a Otto e Mezzo Alessandro Sallusti ha detto che è «l’uomo col più brutto carattere del mondo, in confronto Tremonti era una mammolina» – possa accettare di essere tirato per la giacchetta e tenuto in ballo come sta avvenendo in questi giorni. Tanto più che il programma del “contratto” dal punto di vista economico è una cosa senza senso e senza coperture, come ha già rilevato per altro anche l’Osservatorio sui conti pubblici italiani. Un uomo della caratura e dello spessore di Savona, che nei giorni scorsi veniva descritto come un mancato premio Nobel per l’economia probabilmente se ne sarà reso conto.

Il Ministro dell’Economia che diceva che con Lega e M5S al governo l’Italia avrebbe fatto la fine della Grecia

Oggi il tiro al piccione continua: sul Corriere si parla di alcune affermazioni fatte da Di Maio che sarebbe venuto a conoscenza del fatto che Savona sarebbe iscritto alla massoneria americanaLaura Castelli si è addirittura detta “stupita” che Savona “non abbia ancora maturato la decisione di fare un passo indietro”. Nel frattempo è saltato fuori l’audio di una dall’intervento di Paolo Savona al cenacolo organizzato a Roma dalla Fondazione Ugo La Malfa il 24 settembre 2015 dove Savona prendeva in considerazione l’ipotesi di un arrivo al governo di Lega e MoVimento 5 Stelle.

paolo savona programma m5s lega default castelli - 1

All’epoca Savona – lo stesso Savona del quale si dice che al primo incontro con Salvini e Di Maio sia rimasto entusiasta del progetto di governo – diceva che «il giorno in cui si delineasse una situazione politica tale per cui Lega e 5 Stelle andassero al potere noi ci troviamo in una situazione di speculazione internazionale tipo quella greca, non c’è niente da fare». In poche parole per Savona un governo Lega – M5S avrebbe spaventato i mercati portando il Paese sull’orlo del default. Ma Savona disse anche un’altra cosa ovvero che il problema dell’Italia era il debito elevato che a suo dire si sarebbe dovuto riconvertire. Eppure Savona qualche giorno fa ha accettato non solo di far parte di un governo Lega-M5S ma ha anche sottoscritto un programma di governo (addirittura ne era il perno!) che di fatto promette una sola cosa: più deficit. A questo punto viene spontaneo chiedersi quali siano le intenzioni di Savona. E forse è proprio in questa coriacea volontà di andare al governo che si deve trovare la comunanza con i M5S. Che pur di andare al potere hanno accettato di buon grado di allearsi con Salvini e la Lega Nord, un partito che i pentastellati hanno sempre ferocemente e tenacemente combattuto.

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