Matteo Salvini e il premier del governo Lega-M5S

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2018-05-20

Il leader della Lega ufficializza che né lui né Di Maio andranno a Palazzo Chigi e parla di «una persona di valore, di spessore e riconosciuta che finora potrebbe non aver mai votato né il M5S né la Lega»

article-post

Per Palazzo Chigi “abbiamo scelto un nome equilibrato che soddisfa noi e loro”. “Io e Di Maio siamo disponibili a fare i ministri, ora aspettiamo un segnale dal Quirinale”. E “speriamo che nessuno metta veti alla volontà espressa dal popolo. Matteo Salvini appare a Fiumicino per sostenere la campagna elettorale di William De Vecchis, suo candidato contro Esterino Montino e dopo l’incontro mattutino con Luigi Di Maio fa sapere che l’accordo sul nome del presidente del Consiglio è stato trovato.

Matteo Salvini e il premier del governo Lega-M5S

Salvini fa sapere che il nome del premier sarà fatto prima a Mattarella (che aspetta le delegazioni di M5S e Lega per domani pomeriggio al Quirinale) e traccia un nuovo identikit che corrisponde ancora alle figure di Andrea Roventini e Giuseppe Conte ma allontana le ipotesi Spadafora, Fraccaro e Bonafede: “Si tratta di una persona di valore, di spessore e riconosciuta che finora potrebbe non aver mai votato né il M5S né la Lega, così come secondo me anche alcuni ministri. Non abbiamo fatto il governo con il manuale Cencelli”.

conte roventini premier

Di certo c’è che Salvini conferma che né lui né Di Maio saranno premier e spiega che nel loro governo ci saranno un ministero per la Disabilità e uno per il Turismo. Poi auspica che anche Fratelli d’Italia entri nella maggioranza che compone il nuovo esecutivo, ma non si fa tante illusioni: “A me piacerebbe, in un governo che vuole cambiare regole, ci starebbe bene, ma non posso far violenza a nessuno”.

I poteri forti, dal Quirinale a Mattarella

Poi il leader della Lega mette nel mirino l’Europa in quello che probabilmente diventerà il leit motiv di questa legislatura: “Nessuno dovrà mettere veti su questo o quel cognome. Finalmente c’è una squadra che non arriva via fax da Bruxelles, da Parigi o da Berlino”, dice, anche se nessuno finora ha mai parlato di problemi sui nomi, ma sui programmi. Poi sulla TAV precisa che l’accordo con il M5S non c’è: “Leggetevi il contratto, non c’è il blocco della Tav. Ci sono progetti che saranno riesaminati, alcuni saranno confermati, altri ridiscussi”.

giuseppe conte andrea roventini
Giuseppe Conte e Andrea Roventini (foto da: Corriere della Sera)

E visto che si trova a Fiumicino, lancia segnali anche su Alitalia: “Non ci sono bacchette magiche – ha aggiunto – però se il nostro governo, se nasce, riporterà ufficialmente il ministero del turismo in Consiglio dei Ministri, cosa che c’è in programma e che abbiamo intenzione di fare, non si può rilanciare il turismo in questo Paese senza una compagnia di volo che sia a disposizione di questo Paese. Ci sono diverse possibilità per riportare efficienza: devo dire che alcuni dei Commissari passati hanno fatto un pessimo lavoro; qualcun altro ha avuto delle idee positive. L’obiettivo è avere Alitalia pienamente funzionante non solo sul breve raggio ma anche sul lungo raggio”. Esattamente come volevano fare tutti gli altri. Come è finita, si sa.

Leggi sull’argomento: Giuseppe Conte e Andrea Roventini: i due premier in pole per il governo Lega-M5S

Potrebbe interessarti anche