Fact checking
Massimo Giletti vi spiega perché sul presidente del consiglio non eletto ha ragione lui. E invece ha torto
di Giovanni Drogo
Pubblicato il 2019-10-14
Il conduttore di Non è l’Arena risponde alle polemiche scatenate ieri sera sull’elezione del Presidente del Consiglio (non eletto dal popolo!1) per spiegare che lui è laureato con 110 e lode e che la Costituzione la conosce molto bene. Solo che rimpiange il tempo in cui agli italiani veniva detto quale sarebbe stato il “premier”. Ve la ricordate voi la campagna elettorale per l’elezione di Andreotti premier e quei bellissimi manifesti per Mariano Rumor?
«Ma quale gaffe sull’elezione del premier! Sono laureato in giurisprudenza con 110 e lode. Conosco molto bene la Costituzione». Così Massimo Giletti risponde alle polemiche per la frase pronunciata ieri a Non è l’Arena durante l’intervista con Giorgia Meloni quando il giornalista de La 7 aveva detto che «sono anni che noi non eleggiamo… caso incredibile e unico nel sistema» il Presidente del Consiglio. Giletti che appunto la Costituzione la conosce molto bene ci tiene a spiegare cosa voleva dire davvero.
Il caso incredibile e unico di Giletti
«È chiaro che mi riferivo ad un fatto: da molti anni succede che diventi premier qualcuno che non è stato chiaramente presentato come candidato premier durante la campagna elettorale. L’ultimo presidente del Consiglio indicato come candidato premier di una coalizione già durante la campagna elettorale è stato Silvio Berlusconi, quindi dal 2008 al 2011», spiega Giletti. Ma a Giletti sfugge ad esempio che in quell’occasione Berlusconi era il capo della coalizione di centrodestra. Poi che in caso di vittoria di una coalizione il leader di quel gruppo di partiti venga proposto come candidato Presidente del Consiglio è un altro discorso. Per la cronaca in Italia non esiste costituzionalmente la figura del “premier”, un termine che i giornalisti usano più che altro come sinonimo per evitare fastidiose ripetizioni.
«Poi non è più successo, né con Mario Monti, né con Enrico Letta, né con Matteo Renzi, né con Paolo Gentiloni, né con Giuseppe Conte. E secondo me non è un bene. È una cosa triste», continua Giletti, ed è curioso che non abbia detto nulla quando Conte è stato nominato Presidente del Consiglio per la prima volta, grazie ai voti della Lega, ma solo ora che è al governo con i voti del centrosinistra. Ma Giletti è uno che la Costituzione la conosce “molto bene” per questo non solo parla sempre di premier e mai di Presidente del Consiglio (che è il termine usato nella Costituzione) ma ci tiene a ribadire che il suo «non è un inno all’elezione diretta del premier» che appunto non è prevista dalla nostra Costituzione (quella che conosce molto bene).
Vi ricordate di quando ci “lasciavano” votare per Andreotti premier?
Cos’è allora la sua? «È una constatazione amara sul fatto che da molti anni noi votiamo dei partiti rimanendo però ‘al buio’ su chi sarà il premier e poi i palazzi decidono a posteriori. Lo so che costituzionalmente nulla osta. Ma a me, e credo anche a tanti altri elettori, questa cosa non piace. Se poi quelli che commentano vogliono aggrapparsi con le unghie ai vetri pur di polemizzare, lo facciano pure. Ma il senso delle mie parole era molto chiaro». Ora dobbiamo ricordare che Giletti è laureato in Giurisprudenza con 110 e Lode e conosce molto bene la Costituzione (quella secondo la quale l’Italia è una repubblica parlamentare). Forse conosce meno bene la storia: perché ad eccezione delle trovate di marketing elettorale di Berlusconi di presentarsi agli elettori come “candidato Presidente” la storia della nostra Repubblica ha funzionato sempre così: gli elettori hanno votato dei partiti senza “sapere” chi sarebbe stato il Presidente del Consiglio. O forse Giletti si ricorda di quando gli italiani votarono per “eleggere” De Gasperi, Andreotti, Rumor, Fanfani, Cossiga, Scelba o Craxi (per citarne solo alcuni) come Presidenti del Consiglio? Non può ricordarselo perché non è mai successo.
#Giletti e la #Meloni sono degli spacciatori di ignoranza a piede libero. Sciacalli della nn conoscenza istituzionale..!!! pic.twitter.com/BVAvFOvVEW
— Santo Viglianesi ?️?? (@S_Viglianesi) October 14, 2019
Noi invece ricordiamo a Giletti che ieri ha detto questo: «diciamo che non abbiam più scelto un presidente del Consiglio da una vita… lo dico per ricordarlo a tutti: sono anni che noi non eleggiamo… caso incredibile e unico nel sistema… il presidente del Consiglio» e che quando Giorgia Meloni ha detto «noi adesso non votiamo, che facciamo prima» alludendo al fatto che ci avrebbero tolto il diritto di voto perché è cambiato il governo Giletti non ha detto nulla. Proprio a lei che venne eletta nel 2008 con Berlusconi “candidato premier” e poi finì per votare la fiducia a Mario Monti. Possibile che a Giletti, così esperto e preparato, sia sfuggita quella piccola incongruenza?
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