Ma Attilio Fontana ha perso la password di Facebook oggi?

di Mario Neri

Pubblicato il 2020-07-09

Sembra l’altroieri che il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana annunciava querela nei confronti del Fatto Quotidiano e diffidava la trasmissione Report dal mandare in onda il servizio sulla storia dei camici e della ditta DAMA Spa di proprietà della moglie e del cognato. All’epoca il governatore si diceva indignato perché coglieva una “strumentalizzazione a …

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Sembra l’altroieri che il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana annunciava querela nei confronti del Fatto Quotidiano e diffidava la trasmissione Report dal mandare in onda il servizio sulla storia dei camici e della ditta DAMA Spa di proprietà della moglie e del cognato. All’epoca il governatore si diceva indignato perché coglieva una “strumentalizzazione a fini politici” persino delle “donazioni a favore degli ospedali lombardi”. Nel frattempo però ne è passata di acqua non limpidissima sotto i ponti. Per esempio si è scoperto che la parola “donazioni” forse era un tantino forzata visto che i soldi in realtà pagati per i camici sono stati restituiti dopo che Report aveva cominciato l’inchiesta. Ovvero il 20 maggio. Poi si è scoperto che la procura di Milano aveva aperto un’indagine sulla vicenda ipotizzando il reato di turbativa d’asta. E si è anche scoperto che la fornitura non è mai stata completata: mancano 25mila camici all’appello.

attilio fontana camici azienda moglie cognato

Infine, ieri sera le agenzie di stampa hanno fatto sapere che il cognato di Fontana, Andrea Dini, è indagato insieme al direttore generale della centrale acquisti della Regione Filippo Bongiovanni mentre il Fatto Quotidiano oggi pubblica una mail firmata proprio da Andrea Dini in cui l’amministratore delegato di DAMA invia un’offerta economica con tanto di “prezzi”: nell’offerta inviata prima di Pasqua ad Aria, vengono proposti 7 mila set di camici, calzari e cuffie a 9 euro l’uno e 18 mila camici a 6 euro. Dini si dice inoltre disponibile alla “fornitura” di altro materiale: 50 mila set oppure 57 mila camici. “Sempre agli stessi prezzi. Tutto made in Italy”. Aria sceglie la  seconda opzione e il 16 aprile emette un ordine per 7 mila set e 75 mila camici, per un valore totale di 513 mila euro.
andrea dini email

Oggi l’agenzia di stampa AGI scrive che le indagini del procuratore aggiunto Romanelli, e dei pm Filippini, Furno e Scalas, ipotizzano la “turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente”.

Dai primi elementi acquisiti, tra cui fatture, nota di credito, documento di offerta, storno delle fatture, ma anche da dichiarazioni raccolte, sarebbe emerso che l’offerta di Dama ad Aria e il successivo ordine non era una donazione, ma un contratto di fornitura. Il sospetto degli inquirenti è che la trasformazione della fornitura in donazione sarebbe stata simulata e sarebbe avvenuta solo perché la trasmissione ‘Report’ aveva iniziato ad interessarsi alla vicenda. Tanto che gli inquirenti legano lo storno delle fatture del 22 maggio ad una precedente intervista del 15 maggio di ‘Report’ a Fontana. Anche se in quel frangente non sarebbero state poste domande dirette sul caso ma più di ‘ampio respiro’.

Oggi, mentre è passato poco più di un mese dallo status di Fontana, i magistrati hanno sentito come testimone la direttrice centrale acquisti di Aria SpA Carmen Schweigl. In tutto ciò, il tenero Attilio, dalla cui pagina facebook un mese fa partivano minacce di affidamento “alle autorità competenti” della “tutela della Regione Lombardia”, oggi è stranamente silente. L’ultimo post pubblicato è la bella notizia della liberazione dal COVID della terapia intensiva dell’ospedale Giovanni XXIII di Bergamo con tanto di splendido scatto degli operatori della sanità, che risale ormai a 23 ore fa.

terapia intensiva giovanni XXIII Bergamo

E allora noi qui si comincia a stare in pensiero. Cos’è successo, perché Fontana non ci dice la sua sugli ultimi risvolti dell’indagine? Avrà perso la password di Facebook? No, perché a noi sapere dell’«ennesima strumentalizzazione a fini politici» della procura di Milano delle donazioni per gli ospedali lombardi interessa sapere qualcosa. Fontana, dica qualcosa. Non ci faccia pensare che è talmente in imbarazzo ora che non può più accusare quei cattivoni dei giornalisti da non sapere più cosa dire.

Leggi anche: Andrea Dini: l’indagine sul cognato di Fontana per i camici di Regione Lombardia (e l’email con i prezzi)

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