Casapound: il nero va bene su Ostia?

di Mario Neri

Pubblicato il 2017-11-01

Luca Marsella, candidato già conosciuto nelle aule dei tribunali, è accreditato al 10% nei sondaggi. L’endorsement mascherato di Roberto Spada e l’abbandono del litorale da parte della politica

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“Porteremo il nostro leader nazionale Simone Di Stefano al Villaggio San Giorgio di Acilia tra case popolari senza manutenzione e residenti abbandonati dalla politica dove noi siamo presenti per 365 giorni l’anno. Le piazze centrali di Ostia ed i riflettori li lasciamo alle passerelle della Raggi e dei leader di un centrodestra che ha già amministrato e fallito”: Luca Marsella, candidato presidente del X Municipio di Casapound a Ostia, è pronto al ballo di folla in chiusura di campagna elettorale.

Casapound: il nero va bene su Ostia?

Condannato per aver minacciato alcuni studenti fuori un liceo della zona, Marsella è l’uomo di punta dei Fascisti del Terzo Millennio sul litorale. E può godere di endorsement prestigiosi, come quello indiretto dell’incensurato Roberto Spada, con cui era stato ritratto in una famosa foto che vedete nella copertina di questo pezzo. Ma anche di precedenti importanti, come quello di Ferdinando Colloca, ex candidato alla Regione Lazio nel 2012 poi finito condannato a tre anni e quattro mesi nel processo sull’assegnazione di alcuni chioschi a Ostia.

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L’endorsement indiretto di Roberto Spada per Casapound

Una delle questione al centro del processo è stata quella dell’affidamento, nel 2012, della gestione del chiosco Orsa Maggiore, la cui concessione – dapprincipio assegnata al Cral dell’Ente Poste – con l’intervento di Aldo Papalini, ex direttore tecnico e dell’unità operativa ambiente del municipio XIII, era stata posta a revoca e decadenza per essere riaffidata – in appena cinque giorni – a un altro operatore, individuato attraverso una procedura a evidenza pubblica a una società evidentemente costituita proprio per la procedura. Papalini ha agito in concorso con Damiano Facioni, il Colloca ex candidato e la moglie di Facioni, questi ultimi in veste di soci formali, e con Cosimo Appeso, luogotenente della Marina Militare Italiana, e Armando Spada, soci di fatto della stessa srl.

Luca Marsella e Roberto Spada

Una piccola storia che racconta le tante “stranezze” che circondano gli affari sugli stabilimenti balneari di Ostia e che a suo modo dimostra che un direttore tecnico di municipio, un luogotenente della Marina e qualche  malvivente possono avere tanto in comune, persino gli affari. Ad Ostia la mafia c’è ed ha articolazioni molto ben radicate ed è proprio per questo che la Cassazione ha annullato il processo d’Appello che derubricava le accuse di associazione mafiosa alla famiglia Fasciani, riconoscendo il giudizio di primo grado e avviando nei fatti il processo Fasciani bis.

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Nina Moric con Luca Marsella e Carlotta Chiaraluce

«Siamo gli unici a stare sul territorio dopo che l’amministrazione PD è stata commissariata per mafia», ha ribattuto Marsella in una intervista su La7 qualche tempo fa, e persino lui in effetti ha gioco facile nel ricordare la vicenda Tassone che ha portato a 5 anni di condanna per il presidente del municipio Andrea nel processo del Mondo di Mezzo. I sondaggi sul X Municipio davano un testa a testa tra centrodestra e MoVimento 5 Stelle – che è condannato a vincere a Ostia –  mentre i Fascisti del Terzo Millennio venivano stimati intorno al 10%, una percentuale monstre che prescinde dagli endorsement mascherati e non. Il nero va bene su Ostia. Dopo il 5 novembre sapremo esattamente quanto.

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