Ilaria Cucchi: “Scritta una pagina di storia che mette la parola ‘fine’ dopo 12 anni”

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-04-08

Ilaria Cucchi commenta in un’intervista a Repubblica le sentenze della Cassazione e del Tribunale di Roma che hanno rispettivamente confermato le condanne agli assassini di suo fratello Stefano e condannato i carabinieri che misero in atto i depistaggi

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“Queste due sentenze, arrivate nel giro di pochi giorni dopo 7 processi e 3 inchieste, scrivono una pagina di storia, alla quale, dopo 12 anni, possiamo mettere la parola fine”: Ilaria Cucchi parla della sentenza della Cassazione e di quella in primo grado nel processo sui depistaggi per la morte di suo fratello Stefano e si dice pronta a “ricominciare” la sua nuova vita: “Senza Stefano, certo – dice in un’intervista a Repubblica – ma con la grandissima  forza che mi dà la consapevolezza di  essere   riuscita a mantenere la promessa che gli feci quel giorno sul tavolo dell’obitorio”. Definisce, come aveva fatto l’avvocato Fabio Anselmo, il generale Casarsa come “anima nera”. “Tutte le relazioni di servizio che in questi anni hanno provato a gettare fango su Stefano – spiega la sorella – bollandolo come tossicodipendente, sieropositivo, anoressico, sono false e studiate a tavolino da Casarsa. Chi ha scritto quelle conclusioni è stato lui”.

Ilaria Cucchi: “Scritta una pagina di storia che mette la parola ‘fine’ dopo 12 anni”

Casarsa, che all’epoca dei fatti era comandante del Gruppo Roma, è stato condannato a 5 anni insieme ad altri 7 carabinieri accusati a vario titolo di falso, favoreggiamento, omessa denuncia e calunnia. Ma Ilaria Cucchi sostiene di non aver perso la fiducia nell’Arma: “In carabinieri come Casamassima, che ha consentito la riapertura delle indagini, ma anche come Colombo o Labriola, nonostante la condanna nei loro confronti pronunciata oggi, continueremo ad avere fiducia. Così come continueremo ad avere fiducia in questa Arma dei carabinieri che dalla sentenza esce vincente, ripulita, accomunata con noi nella ricerca della verità”. “Sono ancora così confusa, frastornata, esausta – aggiunge – che non riesco ancora a crederci adesso. Ed era difficile crederci negli anni scorsi soprattutto prima della svolta. Ma la cosa più bella, la vittoria più grande è che posso dire di nuovo di credere nella giustizia”.

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