“I miei figli vorrebbero adottarlo”, parla il carabiniere che ha salvato il neonato chiuso in una busta e abbandonato

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-10-06

Il vicebrigadiere dell’Arma Alberto Marino ha raccontato di come lui, insieme ai suoi colleghi e al personale del 118, sia riuscito a mettere in salvo la vita del piccolo

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La segnalazione era arrivata da un contadino che passava in quella zona e aveva sentito dei vagiti provenire da una zona abbandonata. Poi l’arrivo dei Carabinieri e del personale medico del 118 che hanno ritrovato, all’interno di una busta di plastica, quel neonato – partorito da poche ore – lasciato sotto il sole a Trapani. E il primo a intervenire è stato il vicebrigadiere dell’Arma Alberto Marino che ha descritto quella scena che poteva essere il teatro di una tragedia che, fortunatamente, non si è consumata.

Alberto Marino, il carabiniere che ha salvato il neonato abbandonato a Trapani

Intervistato da Il Corriere della Sera, il militare dell’Arma che opera presso una stazione nel Trapanese, si è detto emozionato per quel salvataggio riuscito.

“È salvo solo perché ha strillato e pianto con quanto fiato aveva, attirando l’attenzione di un contadino che passava per andare al lavoro. L’hanno lasciato a terra, sotto al sole, con il cordone ombelicale ancora attaccato. Eppure è fuori pericolo. È un lottatore”.

Una vicenda, che, dunque ha un lieto fine. Il piccolo è stato affidato alle cure dei medici e non è in pericolo di vita. Ma ha rischiato grosso. Lo stesso Alberto Marino ha detto che, secondo quanto riferito dal personale dell’ospedale di Trapani, il neonato è stato abbandonato poco dopo la nascita ed è rimasto, in quella busta di plastica lasciata in un campo incolto, sotto il sole per più di otto ore. E mentre il piccolo è affidato alle amorevoli cure dei medici, proseguono le indagini per risalire all’identità della donna che lo ha dato alla luce.

Il vicebrigadiere dei Carabinieri ha poi raccontato della reazione dei suoi tre figli quando hanno saputo che il loro papà aveva salvato la vita a quel neonato a cui è stato dato il nome di Francesco Alberto: il primo perché è stato salvato nel giorno del Santo Patrono d’Italia, il secondo proprio per onorare Alberto Marino. E i suoi tre piccoli vorrebbero che quel piccolo lottatore entri a far parte della loro famiglia:

“Quando sono tornato a cena ho raccontato tutto ai miei tre figli che hanno 4, 6 e 10 anni. Mi hanno chiesto quando lo portiamo a casa con noi, lo vorrebbero”.

Un’ipotesi che potrebbe diventare realtà. Ma, prima di tutto, il piccolo Francesco Alberto dovrà rimanere per altri giorni in ospedale per monitorare le sue condizioni di salute.

(foto da “Antenna Sicilia)

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