Politica
Davide Barillari e la sorella di De Vito (candidata M5S)
Alessandro D'Amato 09/10/2017
Il consigliere regionale all’attacco in un colloquio con il Messaggero: torna sulla storia di Corrado e Fucci ma ricorda anche altre vicende curiose nel M5S romano e laziale
Il Messaggero in un articolo a firma di Simone Canettieri e Mauro Evangelisti oggi riporta una serie di dichiarazioni di Davide Barillari in cui il consigliere regionale che ha segnalato il caso di Valentina Corrado e Fabio Fucci accusa il sindaco di aver mandato la famosa mail a nome del M5S Pomezia ma segnala anche le “tensioni” in consiglio regionale causate da chi stava costruendo la candidatura e la questione dei portaborse di parlamentari europei M5S che si sono candidati alle Regionarie. Dulcis in fundo, Barillari parla anche della candidatura di Francesca De Vito, sorella di Marcello, presidente dell’Assemblea Capitolina:
«E’ una fase complicata. Quanto successo è grave, anche a livello nazionale, non può passare sotto silenzio. Strascichi ci devono essere per forza, ma devono decidere i probiviri. Con quella mail c’è la prova che esiste una cordata che sostiene la Corrado, legata a Fucci, a Pomezia. Ed è grave perché un sindaco ha usato la casella istituzionale per avvisare tutti gli iscritti».
Fucci ha minacciato querele e negato questa ricostruzione.
«E’ realistico che ora il candidato possa essere escluso, ma ripeto, devono decidere i probiviri. Mi pare impraticabile invece l’ipotesi di escludere dal voto chi a Pomezia ha ricevuto la mail».
Ma sanzioni contro una parte del Movimento non rischiano di danneggiare in chiave elettorale M5S?
«Ma il danno c’è già stato, si è verificato che esiste una corrente, cosa che nel nostro movimento non deve succedere».
Alla luce di quello che è emerso, continua Barillari, «capisco meglio certe cose che sono successe in consiglio regionale, certe tensioni, erano l’effetto anche di chi stava già costruendo una candidatura». Tra le centinaia di candidati c’è una folta rappresentanza di portaborse di parlamentari europei. «Non ho visto la lista, ma se fosse vero sarebbe un grosso problema – conclude Barillari – noi siamo contro chi sfrutta un lavoro presso una istituzione per poi prepararsi una candidatura. Così come siamo contro le parentele. Abbiamo avuto in passato queste cose, madre e figli in Parlamento; su Roma De Vito, la moglie, la sorella…».
La De Vito era finita in mezzo ad alcune polemiche nei mesi scorsi per alcune accuse ai vertici capitolini del MoVimento 5 Stelle, con riferimenti abbastanza chiari a Raffaele Marra, poi arrestato per corruzione, e alle assunzioni nello staff della sindaca, tra cui quella di Eric Sanna da parte di Daniele Frongia.
Ma tra i commenti c’è chi ricorda il problema del familismo, segnalando che la moglie di De Vito è assessora in III Municipio.