L’ipocrisia del M5S sulla copertina de L’Espresso dedicata a Virginia Raggi

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-04-23

Portavoce ed elettori del MoVimento sono infuriati per la scelta della foto della sindaca utilizzata per la copertina del settimanale. C’è chi parla di “killeraggio” chi di sessismo e attacco strumentale dei soliti “poteri forti”. Ma vi ricordate tutte le volte che il M5S ha fatto lo stesso per prendere qualche voto in più? Noi sì

article-post

Grande indignazione nel MoVimento 5 Stelle per la scelta dell’Espresso di pubblicare una copertina con una foto di Virginia Raggi. La scelta dell’immagine – uno scatto di Giancarlo Ceraudo, fotografo che firma anche il reportage Roma nell’abisso – non è piaciuta a Paola Taverna che ha accusato il settimanale di aver usato «un’immagine taroccata, photoshoppata, invecchiata, per istigare odio».  La cover story dell’Espresso è quella sulle registrazioni dei colloqui tra la sindaca di Roma e l’ex Ad di AMA Lorenzo Bagnacani, quelle in cui la prima cittadina della Capitale dice che se la gente si affaccia “vede la merda”.

Quando il M5S usa il “metodo” de L’Espresso

Al solito il MoVimento 5 Stelle invece che concentrarsi sui problemi di Roma e sul fatto che Virginia Raggi abbia fatto – per ragioni ancora tutte da chiarire – pressione su un manager da lei nominato affinché non mettesse a bilancio 18 milioni di euro di crediti che la municipalizzata dei rifiuti vantava nei confronti del Comune di Roma si preoccupano di una foto. Perché in quella foto la Raggi non sembra lei, perché si tratta di “accanimento” che “sfiora il killeraggio su commissione” con lo scopo di “mistificare la realtà”, scrive ancora la vicepresidente del Senato Taverna. E la realtà mistificata non è il contenuto dell’inchiesta dell’Espresso ma la foto con il primo piano della Raggi.

espresso virginia raggi copertina taverna - 1

Passatevi una mano sulla coscienza scrive Paola Taverna rivolgendosi ai giornalisti e al direttore de L’Espresso. E chissà se prima una mano sulla coscienza se la sono passata nel MoVimento 5 Stelle che non è certo nuovo ad operazioni fatte per “istigare l’odio”.

espresso virginia raggi copertina m5s - 6

Dobbiamo forse ricordare di quando Beppe Grillo chiedeva cosa avrebbero fatto gli italiani se si fossero trovati in macchina Laura Bolrdini? Oppure quando retwittava cose come «#Boschidovesei in tangenziale con la Pina» che dava senza mezzi termini delle puttane all’allora ministra Boschi e all’Eurodeputata Pina Picierno?

espresso virginia raggi copertina m5s - 1
Fonte 

Chissà cosa dicevano i 5 Stelle all’epoca del servizio di Chi su Marianna Madia e il gelato. E anche quando c’era da esprimere solidarietà per una donna del PD vittima del sessismo di un quotidiano la Raggi si guardava bene dal fare il nome di Maria Elena Boschi.

espresso virginia raggi copertina m5s - 5

Ma non serve certo andare così indietro nel tempo (ad esempio si potrebbe chiedere come mai tra tante foto della Boldrini venne scelta questa). Campagna elettorale per le politiche 2018: il M5S pubblica su Facebook una serie di schede dove “mette a confronto” i candidati. Si potrebbe pensare che la scelta della foto di Flora Beneduce rispecchia proprio lo stesso stile comunicativo così duramente criticato dalla senatrice Taverna. Proprio Paola Taverna dovrebbe stare attenta, visto che ha scatenato la macchina del fango contro Corrado Formigli per colpa di un dito alzato.

Se una buona immagine vale più delle buone politiche dell’amministrazione

Al solito il MoVimento 5 Stelle, il partito nato da un vaffanculo e il cui leader affibbiava nomignoli come “ebetino” o “psiconano” agli avversari politici, è davvero cambiato. Oggi magari si accontenta di definire “avvocato senza scrupoli” uno come Lorenzo Borrè ma non si permetterebbe mai e poi mai di attaccare un avversario politico per il suo aspetto. Certo, quando lo fa uno come Marione non è che dalle parti dei portavoce del M5S si levino chissà quali critiche. Evidentemente vale la vecchia regola che finché non prendono di mira te puoi anche fare finta di nulla.

espresso virginia raggi copertina m5s - 3
via Facebook.com

Il discorso si sposta sull’immagine, perché l’immagine è tutto. Quella di Virginia Raggi coincide con quella della Capitale. Il vento del cambiamento ha spazzato via tutte le brutture e la sindaca deve essere sempre bella e in ordine. Perché a quanto pare secondo il MoVimento 5 Stelle una donna deve essere sempre perfetta, non esistono giorni no e foto in cui – vuoi per la stanchezza vuoi perché non si può sorridere sempre a tutti – una portavoce pentastellata non è bellissima, rilassatissima o combattiva.

espresso virginia raggi copertina m5s - 4

Ecco che allora arriva il senatore M5S Gianluca Castaldi che non solo condivide un articolo di Tommaso Merlo ma ci aggiunge del suo. Un confronto “all’americana” tra la copertina dell’Espresso e una foto di una raggi elegante e scosciata. Come a suggerire: la “vera” Virginia Raggi è quella lì, mica quella dell’Espresso. Ma gli audio pubblicati dall’Espresso – più che la foto – ci mostrano un altro volto della sindaca. In molti non avrebbero mai sospettato, vedendola recitare la parte della madonnina infilzata o della bella addormentata nei salotti televisivi, che Virginia Raggi poteva essere così durante una trattativa.

espresso virginia raggi copertina m5s - 7

Nei commenti al suo post il senatore Castaldi, pensando forse di essere spiritoso, pubblica lo screen preso da un post di un simpatizzante del M5S che definisce “nonnina” Giovanna Giordano Peretti una delle “madamine”  fondatrici del comitato “Si, Torino va avanti”. Meglio chiamarla “nonnina” perché è tre volte nonna che parlare delle sue proposte politiche.Il MoVimento 5 Stelle è fatto così: se la prende con quei giornalisti e i “poteri mediatici” che attaccano i pentastellati ma dimentica le liste di proscrizione per i giornalisti, i divieti di parlare con i cronisti “scomodi” o di andare in televisione, le interviste apparecchiate senza contraddittorio e i numerosi attacchi sul piano personale più che politico agli esponenti dei partiti avversari.

La risposta dell’Espresso alle critiche per la copertina con Virginia Raggi

Marco Damilano, dopo molte ore e dopo che il caso mediatico ormai ha “pippiato” abbastanza, risponde dalla pagina Facebook dell’Espresso alle accuse di bodyshaming:

A proposito della copertina di questa settimana su Virginia Raggi. Dicono che sia taroccata, photoshoppata, invecchiata per istigare odio, come ha scritto un’importante esponente del Movimento 5 Stelle. Ma non c’è nessun complotto grafico. Anzi, la copertina de L’Espresso scatena reazioni viscerali proprio perché è assolutamente reale. Perché non ha subito le manipolazioni che usano i politici di ogni partito e genere prima di accomodarsi in un salotto televisivo o sui cartelloni sei per tre: tutti scintillanti, cotonati, senza rughe, nei, sguardi infossati. È lo scatto vero che ferma il primo piano di una donna politica colta nel momento in cui sta perdendo il controllo della situazione, come ha ammesso lei stessa. Un documento che può non piacere nella sgradevole situazione in cui si viene a trovare la sindaca Virginia Raggi (e un po’, se permettete, da cittadini romani, anche noi), ma che non lascia indifferenti. Non è la nostra copertina a essere photoshoppata: fasulla è una politica che mette in scena rese dei conti e crisi di governo, è un dibattito giornalistico che usa l’urlo e l’offesa, sono i profili anonimi utilizzati per creare un frastuono che impedisce di parlare dei rapporti tra i poteri a Roma e delle condizioni di vita della città oggetto delle nostre inchieste.

Leggi sull’argomento: Virginia Raggi e la figuraccia della foto per il Natale di Roma “rubata” a Samuel Chan

Potrebbe interessarti anche