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Conte asfalta di nuovo Salvini e Meloni anche senza fare nomi e cognomi
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-04-13
Attraverso l’ufficio stampa di palazzo Chigi Giuseppe Conte torna ad rispondere a Matteo Salvini e Giorgia Meloni, stavolta prendendo spunto dalle affermazioni fantasiose dei due, che non vengono chiamati mai per nome e cognome. Ma l’obiettivo è chiaro lo stesso
“Non c’è stata alcuna conferenza stampa a reti unificate. Palazzo Chigi non ha mai chiesto che la conferenza stampa venisse trasmessa a reti unificate; e infatti è stata trasmessa solo da alcuni canali tv e solo per una parte e non interamente”. Attraverso l’ufficio stampa di palazzo Chigi Giuseppe Conte torna a rispondere a Matteo Salvini e Giorgia Meloni, stavolta prendendo spunto dalle affermazioni fantasiose dei due, che non vengono chiamati mai per nome e cognome. Ma l’obiettivo è chiaro lo stesso.
Conte asfalta di nuovo Salvini e Meloni anche senza fare nomi e cognomi
“Tutti gli interventi del presidente del Consiglio si sono sempre svolti secondo le consuete modalità e, in particolare, nella forma di conferenze stampa, salvo qualche rara eccezione – precisa la nota, che vuole spiegare come sia stata una decisione della tv mandare in onda l’intervento del premier -. Sin dall’inizio del primo mandato del presidente del Consiglio Conte, dal giugno 2018, Palazzo Chigi trasmette il segnale audio video in Hd mettendolo a disposizione di tutti e di tutte le reti televisive, le quali liberamente decidono se e cosa mandare in onda sui propri canali. Lo stesso è avvenuto in occasione delle dichiarazioni alla stampa di sabato 21 marzo (per le quali alcuni hanno parlato, del tutto impropriamente, di ‘diretta facebook’) e della conferenza stampa di venerdì 10 aprile (per la quale alcuni, anche qui del tutto impropriamente, hanno parlato di ‘discorso alla nazione a reti unificate’)”. Di conferenza stampa in prima serata sul servizio pubblico per attaccare l’opposizione aveva parlato la Meloni, uno degli obiettivi della polemica di Conte sul MES.
Anche Enrico Mentana aveva parlato di discorso a reti unificate del premier. “In particolare – continua la nota dell’ufficio stampa di palazzo Chigi – il 10 aprile il presidente del Consiglio ha tenuto una conferenza stampa, come tante altre volte avvenuto in queste settimane. E come ogni volta ha illustrato i provvedimenti adottati, ha spiegato e chiarito i fatti più rilevanti e ha risposto a tutte le domande dei giornalisti, tanto sull’emergenza Coronavirus quanto sul MES. Nell’occasione ha smentito vere e proprie fake news che rischiavano di alimentare divisioni nel Paese e di danneggiarlo, compromettendo il “senso di comunità”, fondamentale soprattutto in questa fase di emergenza. In conclusione, anche questa volta non c’è stata richiesta, da parte della Presidenza del Consiglio, di trasmettere un discorso alla nazione a reti unificate”. E anche qui l’obiettivo è facilmente intuibile: a diffondere la notte precedente vere e proprie bufale sul governo che aveva firmato il ricorso al MES erano le pagine facebook di Salvini, Meloni e Casapound.
“La decisione di trasmettere o meno le conferenze stampa del Presidente del Consiglio spettera’ – come e’ sempre stato – sempre e solo ai responsabili delle singole testate giornalistiche. Questi ultimi – si sottolinea – ono anche liberi di sostenere la singolare opinione secondo cui il presidente del Consiglio non dovrebbe smentire fake news e calunnie nel corso di una conferenza stampa rivolta al Paese, né dovrebbe parlare di un tema rilevante e di interesse generale come il Mes”. “Facciamo notare, infine, che Conte non avrebbe potuto evitare di affrontare il tema del Mes e chiarire le relative fake news veicolate dell’opposizione, visto che questo tema è poi stato oggetto delle domande poste dai giornalisti. A conferma del fatto che si tratta di argomento di interesse generale”, conclude la nota.
Come l’hanno presa Salvini e Meloni
“Anche a Pasquetta il governo trova il tempo di attaccare Lega, opposizioni e giornalisti, una vera e propria ossessione”, dice Matteo Salvini in un comunicato commenta la nota diffusa da Palazzo Chigi. “Gli italiani gradirebbero lo stesso impegno del governo nel fornire almeno una mascherina protettiva ad ogni cittadino, invece di chiacchiere – prosegue il segretario leghista -. Oppure nel garantire il pagamento della cassa integrazione in tempi decenti e non fra settimane, come accadra’. O nell’aiutare le imprese con soldi veri, e non solo a parole o con debiti”. Anche Giorgia Meloni si fa sentire: – “Non vedo perchè tornare su questa polemica dopo due giorni. Conte sa benissimo che utilizzare una conferenza stampa per annunciare la proroga del lockdown per attaccare le opposizione è un atto di bullismo istituzionale”. E ancora: “Questo tentativo di Palazzo Chigi di mantenere una rissa costante con le opposizioni è un gioco irresponsabile al quale non ci prestiamo. Evidentemente è particolarmente nervoso, capiamo le ragioni, ma non siamo noi l’oggetto del suo sfogo continuo. Mi risponda nel merito sul Mes”.