Politica
La competenza prima di tutto: il geriatra nominato dal ministro al Conservatorio
neXtQuotidiano 07/06/2019
Ma scusate, se i neri hanno il ritmo nel sangue perché non dovrebbe averlo un geriatra?
Aveva uno zio musicista, quindi ci sta che Mario Barbagallo venga nominato alla presidenza del Conservatorio di Palermo. Eppure tanti bollettini sinistri (cit.) come Repubblica fanno della facile ironia sulla questione:
Il docente, già premiato qualche mese fa dalla ministra della Salute Giulia Grillo con una designazione nel Consiglio Superiore di Sanità, stavolta si è preso un incarico decisamente lontano dalla sua area professionale. Per convincere prima il consiglio accademico, che l’ha inserito in una terna di papabili, poi il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti, che ha infine firmato l’atto, Barbagallo ha dovuto fare qualche clamorosa digressione sul tradizionale elenco dei titoli.
Dopo aver vantato quelli nel campo della medicina, ha dovuto in qualche modo giustificare la mancanza di un’esperienza specifica nella gestione di istituzioni culturali. Così il medico ha pensato bene di ricordare, nel curriculum inviato, che «la famiglia Barbagallo-Sangiorgi è da sempre impegnata nel campo artistico-musicale». Entrando nel dettaglio: «La nonna Maria Sangiorgi era una delle proprietarie del famoso teatro Sangiorgi di Catania dove nel secolo scorso hanno recitato i maggiori artisti italiani». Ma non basta: lo zio del professor Barbagallo, rammenta l’interessato, «era il famoso musicista e compositore Alfredo Sangiorgi, che ha insegnato in diversi conservatori italiani».
Insomma, se i neri hanno il ritmo nel sangue perché non dovrebbe averlo un geriatra?
Quaranta righe del suo curriculum dedicate alla storia degli antenati. Per dire che sì, insomma, conta la competenza personale, ma ben di più quella familiare. Anche perché, sottolinea ancora il camice bianco, pur non avendo mai diretto un ente musicale, lui è comunque «un appassionato di musica classica e opera lirica e ha assistito a rappresentazioni musicali in molti dei più importanti teatri del mondo». E, si badi, nel dipartimento del Policlinico di Palermo che dirige, Barbagallo segnala di avere «implementato attività di musicoterapia».
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