L’Atac e il referendum dalla A alla Z – parte 1

di Maurizio Stefanini

Pubblicato il 2018-11-05

A come Atac e poi? Il trasporto pubblico romano e il referendum per concessione del Tpl romano tramite gara spiegati lettera per lettera

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A come Atac. Creata nel 1909 dal famoso sindaco Ernesto Nathan come Aatm (Azienda Autonoma Tramviaria Municipale), divenuta nel 1911 Atm, nel 1925 Atg e nel 1927 Atag, l’Atac prende il suo nome attuale (Azienda Tramvie e Autobus del Comune) il 9 agosto 1944. Ma dal 2000 mantiene solo la proprietà dei mezzi, degli impianti tranviari e filoviari e dei depositi, mentre la gestione pratica del servizio delle linee tram, filobus e della maggior parte delle linee autobus è stata passata all’azienda Trambus: controllata al 100% dal Comune di Roma, e uscita da ATAC nel 2000 proprio per operare questa cessione. La gestione pratica del servizio delle linee periferiche, ultraperiferiche e notturne è stata invece ceduta al consorzio Tevere Tpl, controllata dalle aziende private SITA, Apm Perugia e Cotri. Nel 2000 la società Metroferro, ridenominata nel 2001 Met.Ro., Metropolitane di Roma, controllata al 95% dal Comune di Roma, è scorporata dal Cotral, che da Consorzio Trasporti pubblici Lazio è ridenominato Compagnia Trasporti Laziali. Il Cotral resta coi trasporti su gomma, a Met.Ro vanno metropolitane A e B e ferrovie concesse della Regione Lazio (Roma-Pantano, Roma-Civitacastellana-Viterbo, Roma-Lido). Nel 2006 l’Atac diviene l’Agenzia per la Mobilità del Comune di Roma ed ingloba la Sta (Società Trasporti Automobilistici), controllata al 100% dal Comune di Roma, assumendo la gestione della sosta tariffata, le cosiddette “strisce blu”, dei semafori e delle corsie preferenziali. Ora quindi l’Atac si occupa anche della mobilità privata. Nel 2007 esce da Atac l’Ogr Roma srl (Officine Grandi Revisioni Roma srl), controllata al 100% dal Comune di Roma. Dal 1º gennaio 2010 Atac ingloba Trambus e Met.Ro., tornando a gestire direttamente il trasporto pubblico ceduto a Trambus nel 2000 ed assumendo la gestione delle linee su ferro prima gestite da Met.Ro. Pur restando la sigla il nome è ora Azienda per i Trasporti Autoferrotranviari del Comune di Roma. Ne escono Agenzia Roma ( servizi per la mobilità, che gestisce la pianificazione, la progettazione, i servizi della mobilità sostenibile come car sharing, bike sharing, mobility manage, lo sportello al pubblico, il contact center e l’informazione ai cittadini tramite Romaradio, la pagina Trasporti e Mobilità ed il proprio sito internet) e Roma Patrimonio, controllate al 100% dal Comune di Roma. Dal 1º giugno 2011 il consorzio Tevere TPL diventa Roma TPL e rimane concessionario delle linee periferiche e notturne. Il 25 novembre 2014 ATAC ingloba OGR Roma srl e il 18 dicembre 2014 completa l’iter di incorporazione di Roma Patrimonio, che viene inglobata alle 23:59 del 31 dicembre 2014 .

B come Bus

Il parco mezzi per il servizio di superficie dell’Atac al 31 dicembre 2015 era rappresentato da 2055 autobus (di cui 337 in servizio di leasing finanziario), 8 ulteriori autobus di Roma Tpl, 30 filobus, 13 altri servizi, 164 tram, per un totale di 227 mezzi. Età media: 10,2 anni per i trasporti su ruota, 17,1 per gli autobus di Roma Tpl, 32,2 per i tram. Il 10 novembre 2016 hanno iniziato a funzionare bus acquistati in leasing. Delle prime 84 vetture arrivate, su 150 vetture previste dall’accordo siglato grazie ai fondi reperiti dall’amministrazione Marino (34 nella rimessa di Portonaccio e 50 a Tor Vergata), una ventina hanno subito avuto bisogno di una visita in officina. Nell’agosto 2016 furono segnalati 300 veicoli fuori uso sui 950 che avrebbero dovuto essere in strada. Nel settembre 2016 a Roma avrebbero dovuti circolare 1500 autobus al giorno, quelli effettivamente operativi erano 1200, quelli effettivamente in funzione ogni giorno 900. Al Circo Massimo davanti a una folla di supporter MSS Virginia Raggi ha proclamato: “stiamo salvando la più grande azienda pubblica d’Europa acquistando 600 nuovi autobus al posto di quelli vecchi di 18 anni che ci hanno lasciato”. La cifra è stata però poi ridimensionata a 227. Come ha detto la stessa Virginia Raggi in un post su Facebook, “oggi Industria Italiana Autobus, l’impresa vincitrice della gara Consip, ha ottenuto la fideiussione per avviare la produzione di nuovi bus per la nostra città”. Secondo la sindaca, insomma, già “a partire dall’anno prossimo”, vedremo circolare per la capitale i nuovi mezzi che l’azienda sorta sulle ceneri della bolognese BredaMenariniBus deve ancora iniziare a costruire. Il Campidoglio ha pure fatto sapere di essere “al lavoro” per prendere un altro centinaio di bus per il 2019. Dal 2006 al 2015 l’offerta di bus elettrici è stata ridotta dell’80%.

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C come Concessione

Obiettivo del referendum dell’11 novembre sarebbe non è la privatizzazione, ma di affidare la concessione del servizio pubblico di trasporto (Tpl) romano tramite gara. La funzione di pianificazione e controllo del servizio pubblico a Roma resterebbe all’Atac, che continuerebbe a disegnare le linee, a stabilire il costo del biglietto, e indicare la frequenza con la quale passano gli autobus. L’esecuzione materiale andrebbe al vincitore della gara tra più soggetti, sottoposto alla stretta sorveglianza dell’ente pubblico. L’inadempimento del contatto di servizio e il non rispetto degli standard comporterebbero sanzioni, fino alla revoca della concessione. Il servizio, anche se eventualmente diviso in più lotti, verrebbe sempre svolto in monopolio e a condizioni di qualità e prezzo stabilite dal Comune. Il secondo quesito del referendum propone invece la promozione di ulteriori servizi di trasporto collettivo al di fuori delle concessioni Tpl in regime liberalizzato come già oggi (per esempio car o bike sharing), ma che possono giovarsi di un’azione di coordinamento pubblica.

D come Deficit

Ogni romano paga circa 170 euro l’anno per i debiti di Atac. Il bilancio chiuso al 31 dicembre 2015 riportava una perdita di euro 79.194.384, in netta riduzione rispetto alla perdita registrata nel Bilancio 2014 (euro 141.375.261). La produzione complessivamente erogata nel 2015 si era però attestata su un livello inferiore a quello conseguito nel 2014 (150,35 milioni di vetture/km rispetto a 153,78 mln di vetture/km), non raggiungendo il volume di servizio programmato, su tutte le modalità di trasporto. Tra 2010 e 2015 l’Atac ha venduto 10.000 biglietti in meno al giorno. I passeggeri viaggianti senza biglietto sono stimati tra il 18 e il 40%, a seconda delle zone. Secondo dati dell’agosto 2016, l’Atac incassa ogni anno 440 milioni dal contratto di servizio del Campidoglio e altri 71 milioni dalla Regione Lazio per la concessione di due ferrovie urbane, ma nel 2015 ha 536 milioni solamente per i costi del personale Ogni giorno quasi un terzo dei 950 bus in servizio risulta fermo per guasti o manutenzioni. Tra 2009 e il 2014 l’Atac ha perso 1,1 miliardi di euro, ricevendo 4,4 di sussidi pubblici. I ricavi da biglietti ammontano a circa 270 milioni di euro all’anno a fronte di costi di circa di 1200 milioni di euro. Il recupero dell’evasione potrebbe portare altri 70 milioni, con cui comunque l’autofinanziamento resterebbe sotto un terzo della spesa. Secondo uno studio dell’Istituto Bruno Leoni, negli ultimi 9 anni Atac è costata al contribuente circa 7 miliardi di euro tra sussidi e perdite. Solo nell’ultimo biennio “ogni giorno che passa”, si legge nello studio condotto dall’economista Andrea Giuricin, “la municipalizzata dei trasporti romana costa al contribuente circa 2,1 milioni di euro. E questo a fronte di costi per il personale «”he superano 12 volte il costo del carburante per far andare i mezzi. Lo stesso servizio sarebbe possibile farlo con 2500 persone in meno”. Referendum a parte, c’è un altro voto il 19 dicembre con i creditori dell’azienda chiamati a decidere se approvare o meno le condizioni dettate dal concordato; con un congelamento di oltre 1,5 miliardi di euro di debiti. (http://www.brunoleoni.it/il-buco-atac-peggiora-ma-e-possibile-chiuderlo).

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E come Europa

In base all’indicazione europea, le città che decidono di affidare il servizio di trasporti pubblico in house fanno una scelta che comporta una decurtazione del 15% delle rimesse che vengono fatte alle città dal Fondo Nazionale dei Trasporti. Mantenendo l’attuale sistema sono dunque minori le risorse che dallo Stato arrivano alla città di Roma per gestire il servizio di trasporto pubblico.

F come Filobus

Nel parco mezzi per il servizio di superficie dell’Atac al 31 dicembre 2015 c’erano 30 filobus. È l’ultimo avanzo di una rete che era la più importante d’Europa, ma che iniziò a essere sostituita sistematicamente con autobus a partire della riforma del trasporto pubblico romano del primo gennaio 1930, con un’accelerazione in vista delle Olimpiadi del 1960 . Nel luglio del 1972 il 47, ultimo filobus rimasto in servizio, fece la sua ultima corsa. Il filobus è tornato a Roma Il 23 marzo 2005 con l’inaugurazione della linea 90 Express, che collega la Stazione Termini con Largo F. Labia.Il 1º dicembre 2008 viene istituita la linea 90 Express Deviata, più semplicemente indicata come 90D Express, una sorta di diramazione della linea 90 Express che collega la Stazione Termini con Largo S. Pugliese. Ma il 18 giugno 2012 la linea 90D Express viene soppressa, lasciando di conseguenza solo la linea 90 Express. Talvolta anche la linea 60 Express sfrutta il percorso della stessa filovia da Porta Pia a Piazza Sempione. Dal 10 settembre, i filobus che, dal deposito di Tor Pagnotta si recano a prendere servizio sulle linee 60 e 90 a piazza Venezia e Termini, e i filobus diretti al deposito, anziché viaggiare fuori servizio effettuano alcune fermate tra via Laurentina/altezza via Celine e il Centro, per aumentare l’offerta nelle ore mattinali e serali sulla direttrice Laurentina-Eur-Centro e viceversa. Il 3 settembre è stato presentato un progetto che accentrerebbe quante più linee possibili sui nuovi percorsi filoviari; Parliamo della linea 72 (ex 722) Laurentina-Trigoria, della linea 73 (ex 707) Agricoltura-Trigoria e della linea 74 Laurentina-Tor Pagnotta. Secondo il blog Trenino Blu, però, un sovrautilizzo dei filobus nei tratti non elettrificati potrebbe comprometterne la funzionalità entro 2-3 anni, secondo quanto già si era visto nella linesa 90, dove nell’agosto del 2017 delle 45 vetture della tangente Breda Menarini, costate 20 milioni di euro nel 2009 e messe su strada a cominciare da scorso marzo dall’assessora alla Mobilità Linda Meleo, solo due circolavano ancora. Le altre aspettavano di essere riparate. “Oggi mettiamo finalmente in strada i primi 15 dei 45 mezzi che abbiamo trovato inutilizzati, diventati simbolo del malaffare tanto da finire anche al centro di un’inchiesta per tangenti poi confluita in quella di Mafia Capitale” aveva annunciato appunto Virginia Raggi a marzo, nonostante tecnici e sindacati invitassero a una maggiore prudenza visto il prolungato periodo di fermo.

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G come Gara

L’Autorità Anticorruzione (Anac) denunciò che tra 2011 e 2015 oltre il 90% di appalti di lavori e servizi per l’Atac furono assegnati senza gara, con punte del 99% negli dal 2011 al 2014 . Obiettivo del referendum dell’11 novembre è la messa a gara della gestione del servizio.

H come Hotel

L’N7 è un autobus notturno che va da stazione Termini a Piazzale Clodio e secondo quanto riferisce frequentemente la stampa è utilizzato come una sorta di “hotel” da senzatetto che ci salgono sopra per dormirci durante il viaggio. Sono utilizzati allo stesso fine anche l’N25 (corsa Conti-Olgiata) e l’N9 (Termini-Laurentina).

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