Gli altri parlamentari nella Rimborsopoli M5S

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2018-02-17

Nove tra deputati e senatori e un deputato regionale oggi sono ufficialmente espulsi dal M5S. Altri sono stati “perdonati” (Dieni e Scagliusi oltre a Lezzi) mentre in bilico ci sono Sarti e Piccinini. Le Iene ne accusano altri tre

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Francesco Cariello e Gian Luca Sassi sono fuori dal MoVimento 5 Stelle per Rimborsopoli. Il Blog delle Stelle annuncia che Sassi, consigliere regionale in Emilia Romagna, avrebbe restituito soltanto la metà di quanto pattuito e per lui è arrivata la mannaia di Di Maio. Per Cariello, che è stato deputato eletto in Puglia, mancano due bonifici per un totale di 5989 euro secondo le Iene, mentre il Blog delle Stelle lo mette fuori perché non ha voluto fornire l’autorizzazione a controllare i dati in possesso del MEF. Giulia Sarti si è invece nel frattempo autosospesa dal M5S in attesa della definizione dell’indagine da lei sollecitata nei confronti dell’ex fidanzato Bogdan Tibusche.

Gli altri parlamentari nella Rimborsopoli M5S

Ma intanto le Iene hanno fatto una serie di altri nomi di parlamentari la cui posizione non sarebbe chiara. Sono il deputato Emanuele Scagliusi, candidato nel collegio uninominale in Puglia, e l’onorevole Federica Dieni, candidata nel collegio uninominale di Reggio Calabria: sono accusati di aver fatto arrivare bonifici nel fondo del microcredito solo parzialmente, cioè per cifre minori di quelle presenti nel documento pubblicato dai due onorevoli. Secondo il Blog delle Stelle “Ha modificato di mille euro la distinta del bonifico. Ha già provveduto a restituire la somma. E in accordo col Movimento verserà una mensilità di restituzione in più al fondo per il microcredito come penale per l’errore fatto”.

emanuele scagliusi m5s

Lui intanto su Facebook sostiene di aver preso in prestito dei soldi per dei controlli medici che voleva rimanessero nascosti ai suoi cari. Ma come facevano i suoi cari a sapere come usava i soldi sul suo conto personale? Le Iene dicono di averlo sentito e di non aver ricevuto alcuna spiegazione per il bonifico. Per la Dieni l’accusa è di aver falsificato un bonifico caricato sul sito perché era impossibile caricarne due e lei ha fatto due bonifici per una cifra intorno ai seimila euro totali. Anche lei si difende su Facebook parlando di “ostinazione morbosa delle iene”:

federica dieni m5s

Quella sporca quattordicina

Intanto le Iene tornano sul caso di Barbara Lezzi, che ha spiegato la sua posizione – mancava uno dei bonifici all’appello – sostenendo che un suo bonifico fosse stato rifiutato dalla sua banca, forse per mancanza di liquidi. Le Iene hanno sentito la sua banca che «con carte alla mano dice che quel bonifico è stato revocato dal cliente. Antonio Bordiga, responsabile dei sistemi di pagamento di Banca Sella, al microfono di Filippo Roma ha detto che la revoca del bonifico poteva essere fatta solo tramite richiesta e firma del cliente».

barbara lezzi

Ricapitolando, quindi, il caso ha toccato finora otto parlamentari: Ivan Della Valle, Girolamo Pisano, Maurizio Buccarella, Carlo Martelli, Elisa Bulgarelli, Andrea Cecconi, Silvia Benedetti, Emanuele Cozzolino insieme al consigliere regionale Gianluca Sassi. Tra questi, Pisano qualche giorno fa ha dichiarato: “Vengo a conoscenza del fatto che Luigi Di Maio mi ha nominato tra i parlamentari che non hanno completato la Donazione Volontaria al fondo per il microcredito come previsto dal codice etico (quello che ne è rimasto). Prendo atto della volontà di violare la mia privacy e quella di tutti gli altri parlamentari coinvolti, sbattendoli in prima pagina senza raccontare le tante verità che per troppo tempo sono state nascoste ad arte sulle dinamiche interne M5S e dei gruppi. Io non reagirò come un cane bastonato, leccandomi le ferite, ma per quello che sono: un fiero combattente”.

rimborsopoli m5s barbara lezzi

“Invio un messaggio a tutti i parenti, amici e persone che mi conoscono da un punto umano e professionale: non ho tolto nulla a nessuno, non ho causato danni allo Stato, non ho usato soldi di terzi e non ho mai violato una legge. Chiarirò tutto e spiegherò a tutti quello che non è mai stato raccontato del M5S visto dall’interno mettendo in ridicolo, anche l’intero sistema, un vero specchietto per le allodole“.

Onorevoli in bilico

I casi di Scagliusi e Dieni sembrano invece rientrati come quello di Lezzi mentre Giulia Sarti si è autosospesa. Cariello è stato espulso perché per lui, dicono le Iene mancano all’appello 2 bonifici per un totale di 5989 euro. Rimane Massimiliano Bernini, campione di restituzioni, per il quale invece alle Iene risultano “quattro bonifici nel 2013 che non sono arrivati a destinazione, per un totale di 19.000 euro”.

ivan della valle m5s
Lo status di Ivan Della Valle sui rimborsi M5S (facebook)

Silvia Piccinini, consigliere regionale in Emilia Romagna, sostiene invece che ci sia un errore della banca nei suoi rendiconti e secondo il M5S “presenterà le prove”. La Lezzi invece “in accordo col Movimento verserà tre mensilità di restituzione in più al fondo per il microcredito come penale per l’errore fatto”. Ammirevole è comunque la serenità con cui l‘ormai ex deputato Ivan Della Valle, che dopo Rimborsopoli ha scoperto che il M5S lo ha tradito, ha ammesso che ha falsificato i bonifici usando Photoshop. E che non si dica che i grillini non sanno fare niente!

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