Zona arancione in tutta Italia: le nuove misure del governo per il Coronavirus

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2020-03-09

Giuseppe Conte annuncia: tutta l’Italia come la Lombardia. Le misure e le restrizioni oggi vigenti in Lombardia e nelle 14 province del Nord sono estese al resto della penisola: non esiste più una zona gialla e le restrizioni valgono per tutti. Ecco quali

article-post

Giuseppe Conte annuncia zona arancione ovunque: tutta l’Italia come la Lombardia: “Il piano si chiama Io resto a casa”. Le misure e le restrizioni oggi vigenti in Lombardia e nelle 14 province del Nord sono estese al resto della penisola: non esiste più una zona gialla e le restrizioni valgono per tutti.

Coronavirus, zona arancione in tutta Italia: le misure del governo

“Vi comunico che abbiamo adottato una nuova decisione come governo: siamo consapevoli di quanto sia difficile cambiare le abitudini. Purtroppo tempo non ce n’è. I numeri dicono che stiamo avendo una crescita importante dei contagi e dei decessi. Abbiamo deciso di adottare misure più stringenti per tutelare la salute di tutti i cittadini, cercando di tutelare anche gli altri interessi. La salute pubblica però è più importante, dobbiamo imporre sacrifici. Sto per firmare un provvedimento che potremmo sintetizzare con Io resto a casa. Ci sarà l’Italia, senza zone rosse e gialle ma tutta zona protetta. Bisogna limitare spostamenti solo a comprovate ragioni di lavoro, casi di necessità, motivi di salute”. Il presidente del Consiglio annuncia anche provvedimenti per evitare resse in pubblico. La zona arancione a mobilità limitata, che ora riguarda la Lombardia e quattordici province, dovrebbe essere estesa a tutta Italia.

mappa restrizioni zone chiuse gialle arancioni
La mappa delle restrizioni tra zone gialle e zone arancioni (La Repubblica

“Queste misure – annuncia Conte – sono nel DPCM che sto per firmare ed entrano in vigore domattina”. “Ci sarà un divieto di assembramento” in tutta Italia, aggiunge: “Non ci possiamo permettere occasioni di contagio”. E ancora: “Oggi è il momento della responsabilità. Non possiamo abbassare la guardia”. Per gli spostamenti, annuncia Conte, ci vorrà ancora l’autocertificazione, o meglio “le giustificazioni” come le chiama il premier prima di correggersi. “Ricordo che devono essere veritiere, se non lo sono ci si espone a un ulteriore reato oltre allo spostamento non giustificato, bisogna stare attenti”, conclude. Non sono previste limitazioni dei trasporti pubblici, aggiunge, perché dobbiamo consentire alle persone di andare a lavorare. E le rivolte nelle carceri? “Non possiamo accettare fughe o tentativi di ribellione”

“Io resto a casa”: il piano di Conte che blinda l’Italia dal Coronavirus

La Fondazione Studi Consulenti dei Lavoro ha pubblicato una tabella riepilogativa per i lavoratori con le regole di comportamento da seguire nella zona gialla e in quella arancione in base ai provvedimenti disposti dal DPCM 8 marzo 2020 dentro e al di fuori della aree a contenimento rafforzato (ovvero quelle rosse e quelle arancioni). Ora per tutti valgono le misure più restrittive. Nel dettaglio, lo spostamento dei lavori dipendenti e autonomi è possibile, nelle aree arancioni, solo per comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità ovvero spostamenti per motivi di salute, attestati mediante autodichiarazione rilasciata su moduli forniti alle forze di polizia (alcune autodichiarazioni o autocertificazioni si trovano qui). Lo spostamento delle merci nelle zone arancioni è considerato come un’esigenza lavorativa e quindi il personale che conduce i mezzi di trasporto può entrare e uscire dai territori interessati e spostarsi all’interno degli stessi, limitatamente alle esigenze di consegna o prelievo delle merci. Il rientro presso la propria abitazione è possibile per tutti, mentre per i soggetti sottoposti a quarantena c’è il divieto assoluto di mobilità dalla propria abitazione o dimora in tutte le zone. Per quanto riguarda le attività di ristorazione e bar, nelle zone arancioni c’è l’obbligo orario di apertura dalle 6,00 alle 18.00, con obbligo, a carico del gestore, di predisporre le condizioni per garantire la possibilità del rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione. Nel resto d’Italia non si riscontrano finora vincoli orari, ma bisogna far rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, con sanzione della sospensione dell’attività in caso di violazione. Da domattina arriveranno anche nel resto d’Italia.

lavoratori emergenza coronavirus

Per quanto riguarda le attività commerciali, nelle zone arancioni sono consentite a condizione che il gestore garantisca un accesso ai predetti luoghi con modalità contingentate o comunque idonee a evitare assembramenti di persone, tenuto conto delle dimensioni e delle caratteristiche dei locali aperti al pubblico, e tali da garantire ai frequentatori la possibilità di rispettare la distanza di almeno un metro. Le medie e grandi strutture di vendita sono chiuse nei festivi e nei prefestivi all’interno della zona arancione. Sono sospese le attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali nelle zone arancioni.

lavoratori emergenza coronavirus 1

Luigi Di Maio poco prima aveva annunciato misure come per la Lombardia in tutta Italia: “Regole ferree ovunque, nuovo sacrificio per tutti”. Matteo Salvini invece due ore fa su facebook ha praticamente annunciato la stretta, o meglio direttamente misure più restrittive in tutta Italia.  “Abbiamo concordato in Europa una richiesta di scostamento per 7,5 mld stiamo ragionando sulla possibilità di precostituirci una richiesta un po’ più elevata”, annuncia intanto Conte in conferenza stampa.

Leggi anche: Coronavirus: perché Roma è sorvegliata speciale per rischio epidemia

Potrebbe interessarti anche