Whirlpool e il nuovo partner con PRS

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-10-09

Un altro partner potrebbe affiancare la PRS nella riconversione dello stabilimento Whirlpool di Napoli. Ma il settore soffre

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Un altro partner potrebbe affiancare la PRS nella riconversione dello stabilimento Whirlpool di Napoli. Ne parla oggi Repubblica in un articolo a firma di Marco Patucchi, che racconta come questo partner non farà parte della delegazione che oggi incontrerà il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il ministro dello Sviluppo Stefano Patuanelli, che ha ereditato il dossier da Luigi Di Maio il quale aveva nascosto le intenzioni degli americani perché c’erano le elezioni europee.

Whirlpool e il nuovo partner con PRS

Oggi l’incontro sarà riservato ai sindacati e agli enti locali, mentre verranno lasciate fuori dalla porta sia la Whirlpool che le imprese disposte a subentrare nella fabbrica perché il governo e i lavoratori chiedono agli americani di congelare la procedura di cessione, rivendicando i piani industriali firmati in passato dalla stessa Whirlpool che, però, sembra irremovibile nella sua decisione di lasciare lo stabilimento perché economicamente insostenibile. Un dialogo tra sordi che rischia di lasciare con il cerino in mano i 420 operai della fabbrica. Uniche vittime incolpevoli di questa storia. Oggi l’analisi comparata compiuta per Il Sole 24 Ore dalla Fondazione Ergo, che ha lavorato sui meccanismi di funzionamento e sulle performance di diciotto stabilimenti europei, fa notare che l’Italia sta perdendo competitività nel settore: da noi, dove gli addetti diretti rimangono 36mila, il costo per ora lavorata è di 50,7 euro. In Germania, dove gli addetti diretti restano 49mila, è di 85,6 euro.

Ma nella Repubblica Ceca, dove l’industria del bianco tedesca ha creato una sorta di doppione di se stessa a costi spaventosamente più bassi, sia ancora adesso – nonostante l’incremento degli ultimi anni – pari a 15 euro all’ora. Ecco perché l’industria del bianco della Germania non sta sperimentando un deterioramento paragonabile a quello italiano: le imprese tedesche hanno collegamenti strettissimi con le fabbriche dell’Europa dell’Est e, così, mediano su costi operativi e costi strutturali.

whirlpool lavatrici
Il settore delle lavatrici in Europa (Il Sole 24 Ore, 9 ottobre 2019)

Ponendo al livello 100 la produttività degli stabilimenti italiani, la produttività tedesca è a 106 punti, quella ceca è a 120 punti e quella spagnola è a 127 punti. Questo indice di produttività è depurato dal costo del lavoro ed è determinato dalla miscela fra l’efficienza e il metodo di lavoro, fra l’organizzazione e la componente tecnologica della fabbrica.

Per la manifattura e la società non sono soltanto numeri. Sono anche posti di lavoro. Capacità produttiva da riconvertire. Stabilimenti da fare uscire dall’obsolescenza. Servono dosi di innovazione da cavallo. Serve la volontà di fare tutto questo. Per non perdere un altro pezzo dell’Italia industriale.

Politica industriale cercasi. Disperatamente.

EDIT:  Il premier Giuseppe Conte riferisce ai sindacati Fiom, Fim, Uilm, durante il tavolo riunito a palazzo Chigi, che la Whirlpool e’ “disponibile a riprendere il confronto” e a “considerare la sospensione della procedura di cessione di ramo d’azienda fino al 31 ottobre”.

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