FAQ
Tutti quelli che hanno chiesto il bonus 600 euro (e le giustificazioni)
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2020-08-14
Pregevoli le spiegazioni: oltre al classico “non ne sapevo niente” che ricorda “l’insaputismo” di Claudio Scajola, nelle ultime ore i politici che hanno chiesto il bonus da 600 euro se le sono inventate tutte: da “è tutta colpa del commercialista” a chi mette in mezzo mogli e compagne, passando per coloro che si vantano di aver fatto “bene ficenza” coi soldi pubblici (mica i propri) fino a quei consiglieri che rivendicano di aver preso il bonus per “dimostrare l’inefficienza della legge”
Il Fatto oggi riepiloga in un’infografica tutti gli eletti che hanno chiesto il bonus 600 euro – manca all’appello il deputato M5S Marco Rizzone – corredando i nomi con la giustificazione addotta per ciascuno ed escludendo i consiglieri comunali come Alessandro Terrile (PD), Anita Pirovano (Sinistra per Milano) e Luca Pirondini (M5S): nell’ordine si contano otto eletti della Lega, uno di Forza Italia e uno del Partito Democratico, un assessore della giunta PD delle Marche e uno della SVP a Trento e i primi cittadini di Campobasso e Treviglio. Nell’infografica c’è anche Ubaldo Bocci, che non è della Lega e ha detto di averlo fatto “per provocazione”. L’elenco dei leghisti comprende i deputati Andrea Dara ed Elena Murelli, il consigliere lombardo Alex Galizzi, i veneti Riccardo Barbisan, Alessandro Montagnoli e Gianluca Forcolin (che non saranno ricandidati), il piemontese Gagliasso e l’emiliano Bargi.
Poi ci sono il friulano Mattiussi, l’assessore del PSI Moreno Pieroni, l’ormai mitico Diego Sarno che ha dato la colpa alla fidanzata e si è autosospeso dal partito. Pregevoli le spiegazioni: oltre al classico “non ne sapevo niente” che ricorda “l’insaputismo” di Claudio Scajola, nelle ultime ore i politici che hanno chiesto il bonus da 600 euro se le sono inventate tutte: da “è tutta colpa del commercialista” a chi mette in mezzo mogli e compagne, passando per coloro che si vantano di aver fatto “bene ficenza” coi soldi pubblici (mica i propri) fino a quei consiglieri che rivendicano di aver preso il bonus per “dimostrare l’inefficienza della legge”.