Il TG1 ha “accidentalmente” rivelato l’esistenza del microchip 666

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-12-28

Una volta per parlare di fine del mondo ci si rifaceva alle profezie di Nostradamus o a quelle dei Maya. Oggi nella società turboglobalizzata basta un servizio del Tg1 sui microchip sottocutanei per scatenare i deliri paranoidi di chi teme il marchio della Bestia. Mangiato pesante durante le feste?

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La sera di Santo Stefano il Tg1 delle 20 ha mandato in onda un servizio sui microchip sottocutanei. Non si tratta di una vera e propria novità. Sono piccoli chip RFID, simili a quelli delle carte di credito contactless che vengono impiantati sotto pelle, generalmente nello spazio tra pollice e indice. Cosa permettono di fare? Aprire le porte, pagare ai distributori automatici (cosa che è già possibile fare con gli smartwatch), accedere ai servizi aziendali. Insomma, niente di più eccitante di quello che si può fare con un badge aziendale.

Cosa succede se il TG1 fa “propaganda transumanista”

Il vantaggio è che i più distratti possono perdere o dimenticare il badge mentre il chip sottocutaneo è sempre a portata di mano. C’è però chi non condivide affatto i toni entusiastici del servizio che racconta come in Svezia ci sia un vero e proprio boom di questi microchip. Anzi, l’innocuo e tutto sommato nemmeno così eccitante servizio del Tg1 è stato visto come la prova che ormai “loro” fanno tutto alla luce del sole, addirittura durante il telegiornale della principale rete televisiva italiana.

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Ma “loro” chi? E più precisamente qual è la sconcertante rivelazione contenuta nel servizio? Loro sono i Poteri Forti, il Nuovo Ordine Mondiale, il movimento che punta all’avvento del transumanesimo, in poche parole la solita accolita di cattivoni. Perché quei disgraziati maledetti che ci vogliono tutti dotati di microchip RFID in realtà non vogliono affatto semplificarci la vita. Il loro obiettivo è un altro: il controllo mentale della popolazione.

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I complottisti ora ne hanno la prova, in prima serata su Rai Uno si è parlato di microchip sotto pelle e nessuno dice niente. Siamo passati così, complice l’indigestione natalizia, dal non ce lo dicono al ce lo dicono ma fanno finta di nulla.

Il marchio della Bestia che annuncia l’Apocalisse

Improvvisamente svegliati dal torpore postprandiale (o direttamente dal letargo) ecco che quelli che la sapevano lunga assai tornano a denunciare l’esistenza di un piano per renderci tutti schiavi. Un piano segreto iniziato, pensate un po’, con l’imposizione dei vaccini obbligatori. Perché tutti sanno che le vaccinazioni di massa altro non sono che un espediente per inoculare nel corpo umano i temutissimi microchip. E c’è ancora chi si preoccupa per le contaminazioni da nanometalli e dell’autismo! Sciocchi: il vero pericolo, l’assalto frontale alla nostra individualità viene proprio dai chip RFID.

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Il marchio della bestia, lo definiscono i più saggi. Perché quell’innocente chip in realtà è il famigerato Microchip 666 contro il quale si scagliano da anni complottisti di tutto il mondo. La marchiatura è iniziata, gli uomini diventeranno come pecore e avranno il loro codice a barre che imprigionerà per sempre i loro destini personali dentro uno schema preordinato.

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Non una tecnologia “angelica” come la presenta il Tg1 ma al contrario un marchio demoniaco di cui si parla addirittura nel libro dell’Apocalisse quando la “bestia” (che non ha nulla a che fare con il sistema di propaganda di Salvini) marchia gli esseri umani: «nessuno poteva comprare o vendere se non portava il marchio, cioè il nome della bestia o il numero che corrisponde al suo nome».  La marchiatura è iniziata? Non tutti sono d’accordo. Finché non sarà obbligatorio metterlo non si può parlare di vero e proprio “marchio”. Ma altri fanno notare che essendo il chip una sorta di carta di credito senza di esso non si potrà vendere né comprare, proprio come scritto nelle profezie.

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Curiosamente anche il Populista, il giornale della nuova Lega, aveva affrontato l’anno scorso il problema del chip sottopelle in un articolo dove si parlava con toni millenaristici e profetici proprio del marchio della bestia dell’Apocalisse in arrivo grazie ai microchip, araldi della nascita della “società del controllo” «talmente mostruosa e alienante da trasformare le persone in automi».

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Ironia della sorte è stato proprio grazie ad una cosa chiamata “La Bestia” che Salvini è al governo. E a sei mesi dall’insediamento del governo Salvini-Di Maio il Tg1 impunemente affronta il tema del microchip 666, ovvero del Marchio della Bestia presentandolo come una “novità tecnologica” o una tecnologia buona.

Leggi sull’argomento: L’incredibile spiegazione di Salvini per i cori razzisti contro Koulibaly

 

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