Bruno Tabacci dichiara la morte di Più Europa

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-09-27

Il compagno BR1 dichiara che toglierà il simbolo alla corrente dopo che Emma ha deciso di votare no al governo Conte Bis, al contrario di Magi, Fusacchia e dello stesso Tabacci

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Il compagno Bruno Tabacci dichiara la morte di Più Europa. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera colui che ha contribuito in maniera decisiva alla possibilità di presentarsi alle elezioni della creatura di Emma Bonino e Benedetto Della Vedova (e che ha consentito la vittoria al congresso anche grazie ai famosi pullman) dichiara che toglierà il simbolo alla corrente dopo che Emma ha deciso di votare no al governo Conte Bis, al contrario di Magi, Fusacchia e dello stesso Tabacci:

«Ho creduto talmente tanto in quel progetto da esserne il padre, come Emma ne è stata la madre. Ho messo a disposizione di +Europa il nostro simbolo per consentire alla lista di esistere, perché per loro raccogliere le firme per presentarsi alle elezioni del 2018 e con la legge attuale sarebbe stato impossibile. Ora quel simbolo lo tolgo».

Decisione irrevocabile?
«Sì. Non voglio che venga accostato ad un partito che nel momento in cui ci sarebbe solo da festeggiare perché Salvini si è messo fuorigioco e l’Italia ritorna in Europa da protagonista, anziché dire “avevamo ragione” decide di mettersi all’opposizione dove ci sono solo i nemici dichiarati dell’Europa: Meloni, Salvini e una FI allo sbando».

+europa tabacci pullman - 1

In attesa di leggere oggi su Facebook la prevedibile sbroccata contro Tabacci di chi l’altroieri difese Tabacci sulla storia dei pullman, il compagno BR1 segnala la rivolta dei cittadini che sui social network dicono “Avete perso il mio voto, non capisco”. Quella precedente, sui pullman, invece Tabacci non l’aveva notata. Intanto dice di “non voler credere alle malelingue” cogliendo però l’occasione per raccontare un pettegolezzo che riguarda proprio Bonino:

Qual è il suo rammarico?
«Che c’era una base del 3,1% alle Europee di maggio su cui lavorare, quasi un milione di voti alle Politiche del 2018. Ora leggo sondaggi che danno l’1,7%, l’1,2%…».

Non vi eravate chiariti prima del voto in Parlamento?
«No. Non voglio credere alle malelingue che dicono che Emma si è voluta mettere all’opposizione solo perché Conte le ha rifiutato un posto da ministro. Con me comunque non ne ha mai parlato».

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