La strategia della lasagna

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-01-21

«Una luna stupenda, il canto degli uccelli, un bicchiere di mirto, una bella compagnia, Lupin III alla tele e l’animo sereno». E poi foto di babà, tagliatelle fatte in casa e bacioni. La pacchia è finita per tutti tranne che per Matteo Salvini. Ma questo ormai non fa più notizia. Centosettanta persone sono annegate nel …

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«Una luna stupenda, il canto degli uccelli, un bicchiere di mirto, una bella compagnia, Lupin III alla tele e l’animo sereno». E poi foto di babà, tagliatelle fatte in casa e bacioni. La pacchia è finita per tutti tranne che per Matteo Salvini. Ma questo ormai non fa più notizia. Centosettanta persone sono annegate nel Mediterraneo, ma vengono prima gli italiani quindi non c’è niente di strano, niente di sbagliato. Del resto, recita il ritornello che ormai tutti abbiamo mandato a memoria, è nel contratto di Governo.

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Un ragazzo è morto giovedì scorso, ad Empoli, durante un fermo di polizia. Era un cittadino italiano, ma di origine tunisina quindi non era un vero italiano, come ci ha insegnato la vulgata sovranistaPoco male quindi se è morto, in fondo era un criminale perché aveva tentato – questa la denuncia di  un commerciante – di usare denaro falso: ben venti euro. Legato, ammanettato e incaprettato è stato colto da un infarto ed è morto prima dell’arrivo del 118.

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Salvini ha spiegato ai suoi che anche qui è tutto normale: «per fermare un violento ed evitare altri danni si usano le manette, non le margherite». Quali altri danni avrebbe mai potuto commettere un pericolosissimo individuo fermato per aver tentato di usare una banconota da venti euro falsa? Non è dato di saperlo. Ma in fondo è lo stesso ragionamento di coloro che giustificano l’omicidio di Stefano Cucchi perché “era uno spacciatore” che andava fermato. Salvini a parole è disposto a portare avanti “con ogni mezzo” il suo personale desiderio di giustizia. Che si tratti di lasciare in balia delle onde una cinquantina di persone, di modificare – in maniera del tutto inutile – la legge sulla legittima difesa o di correre a derubricare come un piccolo incidente di percorso la more di una persona. Ma non è Salvini il vero problema.

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Certo, i suoi post xenofobi, il suo continuo prendere di mira chi non la pensa come lui o il suo fare la voce grossa sui social sono un segnale preoccupante. La propaganda di Salvini funziona bene lo sappiamo. Ma non funziona perché Salvini e Morisi sono due geni della comunicazione. Funziona perché è quello che vogliono gli italiani o almeno quelli che al momento sono la maggioranza. La famosa “Bestia” non è un programma, sono gli elettori, siamo noi. E Salvini è solo quello che con i suoi post da bimbominkia è in grado di canalizzare quest’odio e trasformarlo in consenso elettorale. Ma qual è il prezzo? Negli Stati Uniti la ghettizzazione delle minoranze e la violenza della polizia sono stati un mix che ha dato vita a numerose proteste violente dal caso Rodney King a quello, terribilmente simile al caso di Empoli, di un uomo morto durante un fermo. Qui da noi siamo tutti anestetizzati, potere della lasagna di Salvini che come il trucco di un abile prestigiatore sposta l’attenzione del pubblico dal problema ad un oggetto messo lì per distrarci. Non bisogna quindi avere paura di Salvini in sé, ma del Salvini in me, quello sempre pronto a farsi accalappiare da questi artifici retorici e a dare la colpa all’immigrato di turno.

Leggi sull’argomento: Dai gattini su Salvini ai gattini di Salvini

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