Opinioni
I sondaggi sull’Emilia Romagna a DiMartedì
di Mario Neri
Pubblicato il 2019-11-13
Ieri a DiMartedì Giovanni Floris ha presentato i sondaggi di IPSOS illustrati da Nando Pagnoncelli. Gli italiani, secondo la rilevazione, pensano che il governo Conte Bis durerà poco e non a lungo, al contrario di quanto dicono le forze politiche coinvolte che vogliono che la legislatura arrivi a compimento, compresa l’elezione del presidente della Repubblica. […]
Ieri a DiMartedì Giovanni Floris ha presentato i sondaggi di IPSOS illustrati da Nando Pagnoncelli. Gli italiani, secondo la rilevazione, pensano che il governo Conte Bis durerà poco e non a lungo, al contrario di quanto dicono le forze politiche coinvolte che vogliono che la legislatura arrivi a compimento, compresa l’elezione del presidente della Repubblica.
Poi è stata la volta della nuova “pietra dello scandalo”, ovvero Matteo Renzi e la sua nuova formazione politica Italia Viva. Secondo il 42% degli intervistati Renzi sta aiutando l’opposizione mentre secondo il 27% sta aiutando il governo: una sentenza piuttosto chiara sul ruolo che l’ex presidente del Consiglio si sta ritagliando nell’immaginario dell’opinione pubblica e che sicuramente avrà una grossa influenza quando al voto si andrà davvero (intanto i sondaggi di Ixé danno Italia viva al 4,6%).
Infine i sondaggi sull’Emilia Romagna, che stavolta però non riguardano le intenzioni di voto dei cittadini emiliani: al suo panel, composto da un campione di cittadini italiani residenti in tutte le regioni, Pagnoncelli ha chiesto di pronosticare chi vincerà le regionali in Emilia Romagna.
Secondo gli italiani saranno la Lega e il centrodestra a vincere (53%) mentre un numero immensamente minore pensa che vinceranno il PD e il centrosinistra. Invece
ieri Quarta Repubblica ha pubblicato una serie di sondaggi sull’Emilia Romagna, dove si vota a gennaio e sono in corsa Stefano Bonaccini e il centrosinistra mentre Lucia Borgonzoni è appoggiata dal centrodestra. Le tre rilevazioni partono dalla variabile MoVimento 5 Stelle e dalla possibilità che faccia desistenza, ovvero non si presenti favorendo così il centrosinistra. Secondo i dati, se il M5S invece si presenta Bonaccini supera Borgonzoni di un punto percentuale (46% contro 45%) e quindi la regione è in bilico; se il M5S invece appoggia Bonaccini, questi supera la soglia del 51% e lascia la Borgonzoni 4 punti percentuali sotto. Se invece non si presenta, Bonaccini supera Borgonzoni di due punti percentuali.
Quello di Tecné non è l’unico sondaggio circolato in questi giorni. Entrambi i candidati hanno fatto trapelare l’esistenza di sondaggi da loro commissionati che li danno vincenti (il che è un classico, in Italia e non solo). Altri sono in salita per il centrosinistra e danno come vincente la candidata leghista, mentre altri dicono che la partita è in parità ma saranno decisive le prossime mosse del governo e in particolare la plastic tax, visto che molte aziende del packaging sono locate nella regione.
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