I sondaggi che ballano per l’Emilia Romagna

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-11-10

L’Emilia Romagna è in bilico e il 26 gennaio si vota in quello che potrebbe costituire il redde rationem per il governo Conte Bis. E oggi anche i sondaggi sul voto sembrano molto confusi

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L’Emilia Romagna è in bilico e il 26 gennaio si vota in quello che potrebbe costituire il redde rationem per il governo Conte Bis. E oggi anche i sondaggi sul voto sembrano molto confusi, visto quello che racconta il Corriere della Sera:

La leghista Lucia Borgonzoni ha un sondaggio che le dà 4 punti di vantaggio. Stefano Bonaccini ha due rilevazioni che gli assegnano due punti in più. Insomma, l’esito della partita è quanto mai incerto, soprattutto da quando Luigi Di Maio ha annunciato che il MoVimento 5 Stelle non correrà con i dem. «Siamo i soli che ci mettono la faccia», si lamentano al Nazareno, perché anche Italia Viva non presenterà liste (alcuni esponenti di Iv saranno nel listino di Bonaccini). Ma per la verità quella«faccia»in Emilia non vorrebbero vederla troppo spesso.

Certo, Bonaccini venerdì prossimo parteciperà con Nicola Zingaretti a una cena elettorale a Bologna: il suo tentativo, però, è quello di evitare in tutti i modi di importare in Emilia i temi della politica nazionale, perché sa che quel terreno è più favorevole alla Lega. Non è un caso, dunque, che il candidato del centrosinistra continui a ripetere che «il governo di Roma non c’entra nulla con la guida di questa regione». O che «si vota per l’Emilia, non per il Paese». Già,l’esecutivo e la maggioranza non godono di grande favore di pubblico e di critica, quindi meglio non mescolare i due piani.

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I risultati delle elezioni precedenti in Emilia Romagna (Corriere della Sera, 4 novembre 2019)

In questa ottica nel MoVimento 5 Stelle c’è dibattito intorno all’idea di presentare o meno una lista e la questione non è poco importante visto che non presentarsi darebbe il là a una specie di accordo di “desistenza” – come fecero Rifondazione Comunista e l’Ulivo – che il M5S sconterebbe con l’assenza di rappresentanza politica nell’assemblea dell’Emilia Romagna. I vecchi consiglieri spingono per ripresentarsi, da Roma c’è chi pensa al no in Emilia e in Calabria. Si potrebbe risolvere il tutto con un voto su Rousseau. Dove vincerebbe di sicuro la presenza.

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