Simone di Torre Maura merita più che un tweet da Virginia Raggi

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-04-04

La sindaca di Roma ha scoperto l’eroe di Torre Maura, e lo usa per nascondere sotto il tappeto le responsabilità della sua amministrazione, che in tre anni non ha fatto nulla per il quartiere

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Alla fine anche la sindaca di Roma si unisce al coro di quelli sorpresi e compiaciuti dal video in cui Simone ribatte ai neofascisti di CasaPound in presidio a Torre Maura. Tra tutti Virginia Raggi era quella che più aveva bisogno di un “eroe” come il ragazzino di quindici anni di Torre Maura per far dimenticare chi ha causato le tensioni etniche nel quartiere. Il problema è che la Raggi dimostra non aver capito davvero qual è il punto della questione e quindi invece che perdere tempo ad applaudire dovrebbe trovare una soluzione.

Cosa ha capito Virginia Raggi di quello che ha detto Simone di Torre Maura

La rivolta di Torre Maura è iniziata perché il Comune ha deciso di trasferire in una strutta del quartiere 77 Rom (poi portati via in fretta e furia). Tutto senza avvertire il Municipio, senza prima fare incontri con la cittadinanza per spiegare cosa stava per succedere ed eventualmente dare spazio ai cittadini di esprimere le loro preoccupazioni e fare le loro richieste. Non bisogna infatti dimenticare che tutta l’operazione fa parte del piano di superamento dei Campi Rom varato ormai due anni fa dalla giunta capitolina e rimasto praticamente ai blocchi di partenza. L’altro lato della medaglia, per così dire, della rivolta sono infatti le modalità – a tratti brutali – con cui il Campidoglio sta gestendo la “questione Rom”.

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Il punto è che a Torre Maura i Rom sono “un problema” di questi giorni. Ma i problemi del quartiere sono tanti. Ci sono gli autobus che non passano mai, la monnezza che tracima dai cassonetti, i giardinetti che non vengono curati, il diffuso senso di malessere e di abbandono tipico delle periferie delle grandi città. Poi il Comune ha deciso di portarci anche i Rom, dando modo ai razzisti di alzare la testa, venire allo scoperto e utilizzare settanta persone come capro espiatorio peri disagi dei residenti. Ma cosa ha fatto Virginia Raggi, in quanto sindaca, per Torre Maura?

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Oggi la Raggi dice che i ragazzi come Simone sono il futuro e che sono il vero volto del quartiere «i veri cittadini di Torre Maura». Un’affermazione pericolosa. Non solo perché nega diritto di cittadinanza ai molti che non ce l’hanno coi Rom e non essendo fascisti, razzisti e di CasaPound vedono i problemi della borgata. Del resto nemmeno Simone nega che esistano. Simone non dice che non ci sono furti, non dice che il quartiere è un paradiso. Semplicemente quando uno degli estremisti di destra cambia argomento per dirgli che quarant’anni fa «a Tore Maura si lasciavano le chiavi attaccate aa porta quando tu ancora dovevi nasce» Simone lo riporta all’oggi. E quando lo stesso individuo gli rinfaccia che «mii fija c’ha tredici anni e la lascio solo a casa ae due de notte, e mi moije deve uscire e quattro e mezza de matina perché lavora sull’ardeatina e il Comune di Roma non ci offre nessun servizio di trasporto, gnente qui a Tore Maura» Simone chiede semplicemente «ed è colpa dei Rom?». No, non è colpa dei Rom. E la sindaca dovrebbe saperlo. Quindi invece che cinguettare solidarietà a un quindicenne dovrebbe chiedersi perché a Torre Maura i cittadini sono così esasperati da lasciare che CasaPound li difenda. Una domanda semplice: cosa fa il Comune di Roma per Torre Maura?

 

Leggi sull’argomento: Il 15enne di Torre Maura che sfida Casapound e la rosicata dei patridioti

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