Opinioni
La lite tra Sibilia e Gaetti per la stanza al Viminale
di Alessandro D'Amato
Pubblicato il 2018-07-24
Carlo Sibilia, sottosegretario all’interno del governo Lega-M5S, non ha certo bisogno di presentazioni. Luigi Gaetti, invece, è il sottosegretario M5S che di recente ha aperto le porte del ministero ai free-vax salvo poi sostenere di averlo fatto perché fuori faceva caldo. I due attualmente stanno però litigando per una questione politica di importanza fondamentale: una […]
Carlo Sibilia, sottosegretario all’interno del governo Lega-M5S, non ha certo bisogno di presentazioni. Luigi Gaetti, invece, è il sottosegretario M5S che di recente ha aperto le porte del ministero ai free-vax salvo poi sostenere di averlo fatto perché fuori faceva caldo. I due attualmente stanno però litigando per una questione politica di importanza fondamentale: una stanza al ministero dell’Interno. Racconta il Fatto che il 20 luglio si sarebbe consumato un “incidente diplomatico” nei corridoi del ministero: Gaetti sarebbe entrato nell’ufficio di Sibilia mentre il parlamentare avellinese era assente. Sibilia avrebbe chiesto alla segreteria di aumentare le misure di sicurezza del suo ufficio.
La sua stanza sarebbe al centro delle “attenzioni” del collega sottosegretario Luigi Gaetti, che non avrebbe fatto mistero di preferire l’ufficio di Sibilia al suo. Il motivo – pare – il fatto che accanto all’ufficio di Sibilia ci sia una stanza solitamente utilizzata per i colloqui con i testimoni di giustizia. Uno spazio che secondo Gaetti ricadrebbe sotto le sue funzioni, alla luce della delega all’Antimafia conferitagli.
In una circolare è lo stesso Sibilia a comunicare che “a partire dalle ore 13:30 data odierna ogni accesso di personale estraneo agli stretti componenti di segreteria dell’ufficio del sottosegretario di Stato, on. dott. Carlo Sibilia, ai luoghi e agli spazi a esso pertinenti dovrà avvenire solo, ed esclusivamente, su autorizzazione espressa dello stesso sottosegretario. Senza eccezione alcuna”.
Una questione di sovranità territoriale, insomma. Interverrà il comitato di conciliazione per chiudere la querelle?