La strategia di Seehofer sui migranti (non piacerà affatto a Salvini)

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I grandi risultati del governo del cambiamento: Berlino non chiuderà le frontiere con l'Austria e Vienna non sarà così costretta a chiudere il Brennero. Ma il piano prevede di rimandare in Italia tutti i migranti provenienti dal nostro Paese. Ecco perché Salvini sta facendo pressione sulla Libia (e dà battaglia alle Ong) per evitare che arrivino altri migranti

L’11 luglio il ministro Salvini incontrerà l’omologo tedesco Horst Seehofer per parlare di immigrazione alla vigilia del vertice di Innsbruck. Oggi il ministro Seehofer è in visita a Vienna dove ha incontrato il primo ministro Sebastia Kurz e rilasciato alcune dichiarazioni che sicuramente non piaceranno al Viminale e nemmeno al presidente del Consiglio Conte, che giusto una settimana fa ha presentato la sua multilevel strategy sull’immigrazione al Consiglio Europeo.



Austria e Germania rimanderanno i migranti in Italia

Mentre in Germania il leader della CSU continua il braccio di ferro con la Cancelliera Merkel a Vienna Seehofer ha detto che Berlino non chiuderà le frontiere con l’Austria per impedire il transito dei migranti. Di conseguenza Vienna non sarà obbligata a fare altrettanto al confine con l’Italia blindando il Brennero. Una buona notizia? Non proprio, perché al tempo stesso Seehofer ha fatto sapere che i profughi e i richiedenti asilo che si presenteranno alle frontiere austriache e tedesche saranno rimandati indietro. Ovvero in Italia e in Grecia. Due giorni fa Salvini aveva detto che durante una telefonata con il ministro tedesco «Abbiamo discusso di soluzioni condivise per il contrasto dell’immigrazione clandestina anche tra un paese e l’altro dell’Ue e la protezione delle frontiere esterne dell’Europa».

Il Cancelliere Kurz, a sinistra e Seehofer, a destra, durante l’incontro di oggi a Vienna [via Twitter.com]
Il piano di Seehofer era stato anticipato da una dichiarazione del segretario generale della CSu Markus Blume che sulla Sueddeutsche Zeitung aveva detto che l’Italia «deve sapere che se non firma un accordo per riprendersi i richiedenti asilo registrati in Italia, li respingeremo al confine tra Germania e Austria». Gli austriaci hanno fatto sponda al gioco di Seehofer e così il rimpallo delle responsabilità fa finire i migranti in Italia. In ossequio ai regolamenti europei quindi i migranti che si trovano in Germania, ma che sono stati registrati in Italia e Grecia, ritorneranno da dove sono venuti.



Meno migranti arrivano dalla Libia meno ne torneranno in Italia da Germania e Austria

Vale a dire che saranno inviati a centri di transito e poi saranno rinviati a Roma o Atene «e questo sarà un contributo essenziale di Italia e Grecia per fermare la migrazione illegale». Tutto è demandato ad un’intesa con Italia e Grecia ma se i negoziati dovessero fallire i tre Paesi dovranno pensare a nuove misure per fermare la migrazione illegale. Per il momento la Germania  non riterrà l’Austria responsabile per profughi di cui non è responsabile. E dal momento che la responsabilità è in gran parte di Italia e Grecia è facile capire dove finiranno i migranti.



Sul piatto della trattativa Seehofer ha messo la regolamentazione dei movimenti secondari dei migranti da un Paese di primo ingresso verso gli altri Stati dell’UE. Movimenti che devono essere fermati. A dirlo è stato anche il presidente Conte, che ha inserito la regolamentazione dei movimenti secondari intra-UE nei dieci punti della sua proposta. Vista dall’Italia non si tratta però di un’idea rivoluzionaria, perché il blocco degli spostamenti tra i paesi UE significa che i migranti rimarranno dove sono (per altro un rifugiato politico gode a tutti gli effetti dei diritti di un cittadino europeo, ivi compresa la libertà di movimento).

E dal momento che arrivano in Italia e vengono registrati in Italia è pacifico che questo significa nessuna solidarietà. Eppure Conte all’indomani del Consiglio Europeo aveva detto che il vertice era stato un successo all’80% (al 70% secondo Salvini). Alla luce di queste dichiarazioni si capisce come mai il governo italiano, quello che ha promesso di essere forte in Europa stia facendo pressioni sulla Libia affinché trattenga il maggior numero di migranti possibile. A questo servono le motovedette cedute alla guardia costiera libica e la guerra senza quartiere alle Ong. Questa è la parte che l’Italia sta facendo per contrastare l’immigrazione illegale. La storia delle frontiere italiane che diventano frontiere europee e del “chi sbarca in Italia sbarca in Europa” è pura propaganda. A nessuno in Europa interessa. Proprio oggi il commissario europeo ai diritti umani ha criticato l’atteggiamento di quegli stati che cercano di contrastare l’operato delle organizzazioni non governative chiedendo che i singoli stati mettano i diritti umani al centro delle loro politiche migratorie. Salvini intanto ha fatto sapere che va tolto l’embargo alla Libia, «perché i trafficanti di esseri umani e di armi si disinteressano dell’embargo». E sarebbe bello sapere di quale Libia sta parlando il ministro dell’Interno, visto che non c’è uno stato unitario.

Foto copertina via Flickr.com

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