Politica
“Non capisco perché tentenni”, l’affondo di Salvini contro Giorgia Meloni sullo scostamento di bilancio
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2022-09-13
Gli abbracci e i sorrisi nei selfie pubblicati sui social celano battaglie ideologiche sul debito pubblico
Non sono ancora al governo e già litigano. Se il buongiorno si vede dal mattino, l’alba del centrodestra che – secondo i sondaggi – si appresta ad avere saldamente tra le proprie mani le redini del Paese dopo il voto del prossimo 25 settembre non sembra essere foriera di accordi su temi fondamentali. I primi sintomi erano evidenti – prima di un parziale ravvedimento da parte di Matteo Salvini – sul tema delle sanzioni contro la Russia per l’invasione e la guerra in Ucraina. E ora i mal di pancia interni alla coalizione sono amplificati dall’ultimo affondo del leader di Salvini contro Giorgia Meloni sullo scostamento di bilancio.
Scostamento di bilancio, Meloni e Salvini continuano ad avere idee diverse
Una posizione, quella del segretario della Lega, nota da settimane. Proprio lui e gli esponenti del suo partito, in ogni occasione pubblica, continuano a ribadire l’esigenza di una reazione immediata da parte dell’esecutivo (dimissionario) guidato da Mario Draghi per contenere l’aumento dei costi dell’energia (elettrica e gas) e le ricadute sulle famiglie e sulle imprese. E Salvini aveva anche quantificato il tutto: uno scostamento di bilancio (che, in parole povere, equivale al “fare debito”) da 30 miliardi di euro. E ieri ha ribadito questa posizione, tirando in ballo la “collega” di coalizione:
“La preoccupazione degli italiani in questo momento sono le bollette. Si devono mettere sul tavolo 30 miliardi a debito, adesso. Non capisco perché l’amica Giorgia su questo tentenni”.
La posizione della leader di Fratelli d’Italia è, invece, diametralmente opposta. Secondo Giorgia Meloni, infatti, non è necessario (soprattutto per i riflessi futuri) intasare le già poco floride casse dello Stato italiano aggiungendo nuovo debito a quello già presente. La sua soluzione, che attualmente non pare fattibile, è quella di modificare alcuni punti del PNRR in modo da recuperare da lì miliardi utili per contenere la crisi energetica e i suoi riflessi economici. Due linee di pensiero che, come evidente, sono diametralmente opposte. Ma loro continuano a sorridere durante i selfie dicendo di essere uniti.