Salvini si lamenta con Lamorgese di 30 immigrati a Terni ma lui ne voleva portare 600

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-10-07

Dopo la bufala di Salvini sui trenta migranti in arrivo a Terni il suo ex sottosegretario esce allo scoperto per “denunciare” che la Lega a Terni di immigrati ne vorrebbe portare ancora di più “ben” cinquanta. Per la verità a marzo la Prefettura di Terni (che è emanazione del Ministero dell’Interno) ha aperto un bando per la ricerca di strutture di accoglienza per colmare un fabbisogno teorico di 600 posti sul territorio della provincia

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Il problema principale per i cittadini umbri? Se dovessimo ascoltare Matteo Salvini allora la risposta sarebbe senza dubbio gli immigrati. In particolare quelli presenti all’interno dei centri d’accoglienza che si trovano sul territorio regionale. Si tratta, dicono i dati del Ministero, di 1.719 persone ospitate in una regione di 882 mila abitanti. Ma in realtà non sono quelli “il problema”. Il problema sono i trenta (30) che in base ad una circolare del Viminale verranno trasferiti dalla Sicilia a Terni.

Se trenta persone diventano un caso nazionale

Per il leader della Lega si tratta della prova provata che il nuovo governo ha aperto i porti e vuole “riempire” l’italia di immigrati. Il tutto perché è stata decisa la redistribuzione di 90 (novanta) persone. La ministro Luciana Lamorgese ha però spiegato che questo genere di redistribuzioni interne si è sempre fatta, anche quando Salvini era ministro. Insomma non c’è nulla di strano o di anomalo nella decisione di spostare 30 persone da Agrigento a Terni. Se non fosse appunto che a Terni si vota e che quindi fa comodo creare l’emergenza. Come se qualche decina di persone fosse un problema in una provincia di 225 mila abitanti.

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«Siamo pronti a schierarci con i sindaci della provincia di Terni per impedire il ritorno dell’invasione. Il governo non pensi di riempire l’Italia di clandestini, facendo ripartire un business miliardario, alle spese dei cittadini. Sindaci e governatori della Lega diranno di no» ha tuonato Salvini, dimenticando di quando un suo predecessore leghista al Viminale (Roberto Maroni) chiedeva esattamente le stesse cose alle Regioni, ipotizzando addirittura tagli nei trasferimenti. E non è che con la Lega i migranti “costassero” meno. Ma tant’è, dopo la smentita del ministro dell’Interno sono tanti i parlamentari pentastellati si sono accodati per sfottere il Capitano.

Quando il Comune di Terni ha deciso di proseguire i Progetti S.P.R.A.R. ora SI.PRO.I.MI.

Oggi Carlo Sibilia, già sottosegretario di Salvini al Viminale riconfermato da Lamorgese torna sull’argomento rivelando che «a Terni a breve verrà assegnato un bando per ampliare la capacità di accoglienza di altre 50 unità». Questo significa che oltre ai trenta che arriveranno da Agrigento ne potrebbero arrivare altri 50. Su questi eventuali nuovi trasferimenti però Salvini è meglio che tenga la bocca chiusa perché, rivela Sibilia, «il bando è stato avviato lo scorso marzo dall’attuale amministrazione Lega, per dare seguito ai nuovi capitolati di spesa dell’accoglienza messi a punto dal Ministero nel precedente governo».

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Ma in realtà c’è un altro bando, ed è quello “per l’affidamento dei servizi di gestione di centri di accoglienza costituiti da singole unità abitative con capacità ricettiva fino ad un massimo di 50 posti complessivi“che è stato aperto a marzo dalla Prefettura di Terni alla ricerca di 600 nuovi posti in due anni per l’accoglienza dei migranti in strutture con la capienza massima di 50 unità (finora il bando è andato deserto). Due giorni fa era stato il consigliere comunale di Terni Thomas De Luca (M5S) a puntare il dito contro la Lega e Fratelli d’Italia: «Con la delibera n°192 del 26/06/2019 il Comune di Terni ha infatti scelto di “Proseguire i Progetti S.P.R.A.R. nel triennio 2020/2022″» con la quale si dà disponibilità per 50 posti di accoglienza nell’ex SPRAR ora SI.PRO.I.MI in aggiunta ai 14 per i minori non accompagnati. Non proprio il “no” che Salvini aveva promesso. Ciononostante il sindaco leghista di Terni Leonardo Latini aveva fatto sapere di aver appreso «con stupore e preoccupazione la notizia dell’arrivo presso le strutture di accoglienza della Prefettura di Terni di 30 immigrati provenienti dal Centro di accoglienza di Agrigento». Per la precisione nella delibera citata da De Luca si parla di una “riduzione del numero dei posti disponibili per la Categoria ORDINARI da posti 70 a posti 50”.

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Nessuna invasione, nessuna decisione “straordinaria” da parte del governo Conte 2 ma ordinaria amministrazione quindi. Se davvero Salvini avesse voglia di occuparsi dei problemi dell’Umbria potrebbe iniziare dal trovare i colpevoli della mancata rimozione delle macerie del terremoto. Diamo un indizio: il governo che si è “dimenticato” di finanziare l’asportazione delle macerie è proprio quello in cui sedevano Salvini e gli altri sei ministri della Lega.

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