Opinioni
«Salvini? L’ho invitato a dibattere con Carola Rackete, mi ha detto che non poteva»
di neXtQuotidiano
Pubblicato il 2019-09-18
Domani Carola Rackete sarà ospite di PiazzaPulita. Il conduttore Corrado Formigli ha raccontato all’AdnKronos un retroscena curioso a questo proposito: “Salvini? L’avevamo invitato alla puntata di domani con Carola Rackete ma ci ha detto che non poteva venire”. Secondo Formigli La scelta di aprire la stagione 2019-2020 con Carola Rackete nasce dal fatto che “è […]
Domani Carola Rackete sarà ospite di PiazzaPulita. Il conduttore Corrado Formigli ha raccontato all’AdnKronos un retroscena curioso a questo proposito: “Salvini? L’avevamo invitato alla puntata di domani con Carola Rackete ma ci ha detto che non poteva venire”. Secondo Formigli La scelta di aprire la stagione 2019-2020 con Carola Rackete nasce dal fatto che “è una notizia. Lei non ha mai parlato in un programma di una tv italiana, ed è la donna che ha tenuto in scacco il potente ministro dell’Interno, Matteo Salvini. E’ anche, a mio parere, il personaggio che ha segnato il passaggio decisivo nella psicologia del leader della Lega: l’atto di forza che lui ha compito contro Carola, donna sola in mare, ha segnato un cambio di passo nella sua politica, lo ha portato sul lato eccessivo della forza. Un atteggiamento troppo prepotente e arrogante, nato da un senso di onnipotenza e all’origine del suo errore politico che ha fatto cadere il governo. Ecco – sottolinea Formigli – Carola Rackete ha svelato l’eccesso di forza di Salvini, quella ‘hybris’ che sta alla base dei suoi errori politici. Il ministro dell’Interno della settima potenza mondiale non aveva bisogno di usare la forza contro dei disgraziati e una donna, costringendo quest’ultima a fare manovre pericolose per farli sbarcare. Bastava farli scendere dalla nave e applicare la legge in maniera severa”.
C’è da dire che l’ex ministro dell’Interno è indagato per diffamazione nei confronti di Carola Rackete. L’avvocato Alessandro Gamberini aveva annunciato nel luglio scorso la querela e anche chiesto il sequestro dei profili Facebook e Twitter dell’ormai ex ministro dell’Interno. Nella querela, in cui tra l’altro si chiedeva il sequestro degli account social dell’ex ministro, erano riportati alcuni post di Salvini dopo le polemiche seguite allo sbarco dei migranti nel porto di Lampedusa e diversi commenti da parte di utenti contro Rackete. Nella querela si ipotizzava anche il reato di istigazione a delinquere. Salvini aveva risposto così su Facebook: “La comunista tedesca, quella che ha speronato la motovedetta della Guardia di Finanza, ha chiesto alla Procura di chiudere le mie pagine Facebook e Twitter. Non c’è limite al ridicolo. Quindi posso usare solo Instagram??? ?”. Forse per questo motivo Salvini ha preferito, in attesa della chiusura delle indagini, soprassedere rispetto all’invito.
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