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Salvini vuole fare davvero una centrale nucleare in Sardegna?

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2019-02-25

Qualche giorno fa a Cagliari Salvini ha attaccato quelli che dicono sempre no a tutto, compreso no al nucleare, dicendo che per il bene dei sardi bisogna iniziare a dire anche dei sì. Ma anche se la Lega vincerà in Sardegna non verrà fatta nessuna centrale nucleare

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Qualche giorno fa durante un comizio a Cagliari il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha parlato anche di nucleare. «Non si può sempre dire no al nucleare, cominciamo a dire dei sì» ha detto dal palco dopo aver detto che alle elezioni di domenica ci sarebbero state solo due possibili scelte: o la Lega o la sinistra «perché qualcun altro che dice solo no non aiuta la Sardegna». Un chiaro riferimento al movimento del no per eccellenza: l’alleato di governo M5S.

Cosa ha detto Salvini sul nucleare in Sardegna

Per la verità la frase completa è questa:«Non si può sempre dire di no. No al metano, no al petrolio, no al carbone, no al gas, no al nucleare. Cominciamo a dire dei sì». Salvini non stava parlando dell’ipotesi di costruire una centrale nucleare in Sardegna, tant’è che dopo ha insistito sulla necessità di far arrivare il metano alle famiglie sarde. E il problema del carbone non è tanto dovuto ai no ambientalisti quanto al fatto che i costi di estrazione sono altissimi e non è più conveniente venderlo. Un problema molto simile a quello del latte versato dai pastori sardi, che sono costretti a vendere il loro prodotto ad un prezzo inferiore ai costi di produzione.

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Tornando al nucleare Salvini non ha fatto alcuna proposta concreta per la costruzioni di centrali ad energia atomica. Come del resto è suo costume il Segretario della Lega si limita a fare lunghi elenchi di argomenti e a fare vaghe promesse. Nel MoVimento 5 Stelle però hanno pensato bene di sfruttare la cosa per attaccare il centrodestra (e non Salvini direttamente anche se la frase l’ha pronunciata lui). E così per tentare di risalire nei sondaggi sabato sera Luigi Di Maio ha fatto un’altra solenne promessa. «Avete la mia parola: finché saremo al governo noi e sarò ministro dello Sviluppo Economico e quindi anche ministro dell’Energie la Sardegna non diventerà né una pattumiera per le scorie nucleari né avrà una centrale nucleare».

Davvero ora si faranno le centrali nucleari in Sardegna?

Ora che si sta profilando una vittoria del centrodestra sull’isola davvero sarà fatta una centrale nucleare? La risposta è no. E non tanto perché da Roma ci sarà la ferma opposizione di Di Maio (che si è visto bene a cosa ha portato in Puglia per Tap e Ilva) ma perché nemmeno la Lega ha davvero intenzione di realizzarle. Salvini ha infatti precisato che «in Sardegna serve il metano, punto. Nessuno pensa al nucleare. Il mio era un discorso sui NO passati e presenti». E subito è partito il coro di quelli che spiegavano il piano di Salvini: costruire le centrali nucleari al Sud o fuori dai confini della mitica Padania per poi portare l’energia al Nord senza rischi ambientali per le regioni padane.

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Ma non c’è alcuna intenzione di costruire una o più centrali nucleari in Sardegna da parte di Salvini. Che invece ha voluto colpire l’alleato di governo là dove sapeva che avrebbe fatto più male. Non sull’opposizione al nucleare (nel 2011 la Lega Nord in Veneto votò a favore di una mozione per il no al nucleare) quanto sul fatto che il MoVimento 5 Stelle viene presentato come un partito che non fa gli interessi dei sardi per motivi puramente ideologici. La Lega di Salvini invece ha saputo presentarsi come il partito che sa ascoltare. Dai pastori agli operai di Porto Vesme Salvini ha ascoltato tutti e promesso a tutti che avrebbe risolto qualsiasi cosa. C’è naturalmente una bella differenza dal far credere di saper ascoltare e prestare davvero ascolto, ma in campagna elettorale il confine tra i due concetti è assai sfumato. Salvini ha capito che sul terreno NIMBY (not in my backyard) avrebbe potuto erodere altri consensi al M5S, un po’ come quando in Abruzzo era tornato a parlare di libertà di scelta in campo vaccinale. In poche parole: Salvini sta attaccando il M5S mentre sta al governo con Di Maio per far passare il MoVimento per il partito di quelli che non fanno gli interessi degli italiani, o dei sardi, o degli abruzzesi e così via. Una strategia fin qui vincente.

Leggi sull’argomento: Salvini, Solinas e la vittoria di Pirro in Sardegna

 

 

 

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