A Ravenna Salvini raduna 500 persone, le Sardine sono 7000

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-12-06

Ravenna per Salvini si è ritrovata stretta in via Gioacchino Rasponi. Contemporaneamente le Sardine si sono riunite a poca distanza mettendo in atto l’ormai consueto flash mob. Secondo la prima stima almeno 7000 persone si sono assiepate alla darsena

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Ieri a Ravenna Matteo Salvini ha dato spettacolo spiegando che non mangia più la Nutella perché usa nocciole turche. Ravenna per Salvini si è ritrovata stretta in via Gioacchino Rasponi, e ha ceduto la piazza alle camionette della polizia. Contemporaneamente al comizio di Matteo Salvini, a Ravenna le Sardine si sono riunite a poca distanza mettendo in atto l’ormai consueto flash mob. Secondo la prima stima almeno 7000 persone si sono assiepate alla darsena del capoluogo bizantino per manifestare contro l’ex ministro dell’Interno e il Carroccio. Non era presente Mattia Sartori ma, armati di sardine autoprodotte, c’erano moltissimi giovani, anziani e famiglie con bambini. “Salvini ci un pataca”, si e’ letto in alcuni manifesti dialettali mentre risuonavano canzoni come ‘We are the world’, ‘I cento passi’ e diversi altri brani, tra cui alcuni di Lucio Dalla. Soddisfatti gli organizzatori dell’evento che hanno fatto i complimenti a chi era giunto da fuori città e per “essersi svegliati in tempo”. Non si sono registrati disordini.

La Romagna è la terra del Papeete, la spiaggia dell’happyhour da dove un Salvini sciolse il governo, chiese le elezioni e i pieni poteri. “Amici, io al Papeete ritornerò”, ha annunciato lui insieme a Massimo Casanova, il proprietario del locale ora salito di grado: è stato eletto eurodeputato con la Lega, anche se nel frattempo è stato rinviato a giudizio per apertura abusiva. Invece i manifestanti si sono ritrovati alla Darsena dove comincia il canale Candiano che porta al mare, dietro la stazione. Il ritrovo è stato sotto una grande ancora, all’imbocco del canale, simbolo del porto di Ravenna. Racconta il Fatto:

Salvini ha conquistato Forlì, poi Ferrara, “anche Predappio e Brisighella”, e ora chiama a raccolta i delusi attraverso parole chiave che qui hanno difficoltà ad attecchire. “Basta con le liste d’attesa, basta con la gente che è costretta ad andare in altre regioni per farsi curare”, ha detto nella sorpresa generale dei convenuti. Ravenna non è Cosenza, o Bari, o Napoli. La Romagna ha i migliori centri di diagnostica, di alta specializzazione, primazie nazionali indiscutibili.

Anche Lucia Borgonzoni è stata costretta ad ammettere che in Emilia Romagna la sanità funziona. Dal MES alle CACS passando per la Madonna di Medjugorie, Salvini parla ma non capisce. Ma come fa ad amministrare un paese?

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