Cultura e scienze
Quella che insegna a Guarire Se Stessi con il digiuno assistito (e i clisteri)
di Giovanni Drogo
Pubblicato il 2017-12-29
Mangiato troppo durante le feste? Il panettone vi è rimasto qui? Niente di meglio di otto giorni di digiuno “detox” dove alla modica cifra di 250 euro potrete imparare a diventare medici di voi stessi e laurearvi in Medicina alla prestigiosa Università della strada di Valmontone
Digiuno assistito? Chiedimi come. Oggi il Signor Distruggere ha suggerito di cercare su Facebook il “digiuno assistito”. Si tratta di una di quelle pratiche “disintossicanti” che vanno tanto di moda tra coloro che fanno professione di fede nel non affidarsi a “protocolli medici allopatici” che preferiscono fare riferimento a non meglio specificate nozioni di medicina naturale. Di teorie di questo genere ne abbiamo avuto nel corso degli anni diversi assaggi. C’è stato Alain Renè Francois Fourrè noto come “Djesael” morto a inizio gennaio 2015 proprio a causa di un “digiuno di purificazione”.
Cos’è il digiuno terapeutico?
Anche la moglie di Fourrè, Claire Savenca, all’epoca venne ricoverata in ospedale in grave stato di denutrizione. Qualcuno chiama questi digiuni “Alimentazione Pranica”, altri si fanno chiamare “respirariani” o “brethariani”. Uno di questi – Nicolas Pilartz – è pure andato a spiegare come funziona la cosa da Nadia Toffa ad Open Space. Ad agosto di quest’anno Pilartz, che su Facebook dice di essere al servizio “of the Holy Spirit and the Quantum United Field. I’m nourished by Prana, by Qi, by Love” è stato protagonista di un articolo di Giuseppe Cruciani su Libero. Un’adepta ha raccontato a Cruciani delle penose condizioni di vita degli ospiti nell’Oasi di Lentiourel, in una casa colonica gestita da Pilartz e dalla fidanzata.
Qualche tempo fa gli adepti di Salvatore Paladino hanno pianto la scomparsa dell’ultimo degli esseni, l’uomo che curava tutto con il digiuno. Curiosamente anche Paladino non era un medico (anzi si vantava di leggere solo fumetti) ma era un grande sostenitore della teoria del digiuno terapeutico “come quello del Cristo nel deserto”. E non è un caso che anche Laura Perinelli, che si offre di insegnare a digiunare abbia raccontato di essere guarita da sola (autoguarigione) da una malattia importante chiamata cancro (proprio come Eleonora Brigliadori). Ed il problema non è nemmeno il digiuno in sé (a meno di emergenze mediche) il problema è che pratiche come queste allontanano le persone da terapie la cui efficacia è provata scientificamente.
Nessun medico ma c’è la possibilità di clisteri!
Ovviamente per partecipare a questi raduni di digiuno assistito si paga. Più per l’alloggio che per il vitto, naturalmente. Non per l’assistenza medica, visto che lo scopo è “guarire da sé stessi”. Perché uno non lo può fare da solo, a casa? Evidentemente anche i digiunatori vogliono farsi un po’ di compagnia. Domanda più interessante invece quella che riguarda l’assistenza di personale medico. Perché è vero che digiunare è una pratica millenaria e alla portata di tutti (pensate, ci sono letteralmente milioni di persone che sono costrette a digiunare perché non hanno soldi per mangiare).
Ma è anche vero che non siamo fatti tutti uguali e che per qualcuno (ad esempio immaginiamo una persona malata di Diabete) digiunare potrebbe essere pericoloso. Ci sono poi tutta una serie di inconvenienti che possono nascere sul momento che potrebbero non essere piacevoli. A quanto pare però la missione di Laura Perinelli è quella di “portare avanti un pensiero di auto-guarigione” dove ognuno diventa medico di sé stesso senza dover ricorrere a farmaci, terapie e diagnostica.
Come ogni inizio d’anno c’è chi promette miracolose diete detox e disintossicanti. Le diete detox sono quel particolare regime alimentare basato sull’idea che è possibile sciacquare via tutti quei cibi cattivi e le terribili sostanze in essi contenuti semplicemente bevendo dei succhi di frutta, o dei frullati disintossicanti. L’assunto di base è che conduciamo una vita che ci “riempie” di sostanze chimiche (e quindi ipso facto dannose) e che sia possibile, grazie alla dieta detox, liberarsi dalla chimica e vivere felici. Il problema ovviamente è che un frullato (o un clistere al caffè per i più avventurosi) non è disintossicante. Nel senso: fa bene, ma nutrirsi di frullati non eliminerà nessuna sostanza tossica dal vostro organismo. E nemmeno lo farà il digiuno.