Pomigliano d’Arco: nel paese di Di Maio il 6% degli abitanti prende il reddito di cittadinanza

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-11-04

Il totale degli abitanti ammonta a 39mila. 12mila di questi ricevono il reddito di cittadinanza. Di questi, nessuno è stato chiamato a svolgere lavori socialmente utili e nessuno ha ricevuto offerte di lavoro

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Pomigliano d’Arco è la città dove abita Luigi Di Maio con la sua famiglia. Il totale degli abitanti ammonta a 39mila. 12mila di questi ricevono il reddito di cittadinanza. Di questi, nessuno è stato chiamato a svolgere lavori socialmente utili e nessuno ha ricevuto offerte di lavoro. Ma i numeri vengono contestati dal ministero.

Pomigliano d’Arco: nel paese di Di Maio un terzo degli abitanti prende il reddito di cittadinanza

I conti li ha fatti Nicolò Zancan sulla Stampa ieri e tutto parte dal modo in cui è stata gestita la legge sul reddito di cittadinanza: invece di preparare prima i centri per l’impiego alla ricerca di un lavoro, il MoVimento 5 Stelle e la Lega hanno approvato una norma che potesse dare i primi sussidi prima delle elezioni europee. Il risultato è che il M5S ha perso 6 milioni di voti in quelle elezioni e ha iniziato un declino elettorale che dura ancora oggi (in Umbria ha perso i tre quarti dei voti):

In Italia sono 982.000 le persone che hanno diritto al reddito di cittadinanza. Con 100.416 domande accolte su 142.764 presentate, la provincia di Napoli è quella con più persone coinvolte. A Pomigliano d’Arco, il paese natale di Luigi Di Maio, l’ex ministro del lavoro che mise la firma su questa riforma, su 39 mila abitanti 12 mila hanno ottenuto il sostegno economico. Sono passato sei mesi e nessuno ha mai ricevuto una proposta di lavoro.

reddito di cittadinanza assegno ottobre
Il reddito di cittadinanza (Corriere della Sera, 8 ottobre 2019)

Nemmeno è stato chiamato per un impiego socialmente utile dal Comune. Lello Russo, sindaco di centrodestra al sesto mandato, spiega perché: «Ho parlato con l’Inail, non è ancora pronta la normativa. Non posso assumere. Ma il problema del reddito di cittadinanza è che hanno barattato un servizio di carattere caritatevole con uno strumento per trovare lavoro. Non c’è lavoro qui. Il reddito è una presa in giro. Se io mettessi un bando da 10 milioni per chi scova un solo posto di lavoro nel circondario quei soldi resterebbero al sicuro nelle casse del Comune».

Su 12 mila «percettori» del reddito a Pomigliano d’Arco meno di mille finora sono stati a firmare la «Ricevuta Consegna Documento di stipula del Patto per il lavoro». La fine prevista della coda è, nella migliore delle ipotesi, fra febbraio e marzo 2020. A tutti gli uffici dell’impiego della Campania è arrivata una lettera da parte della giunta regionale: «In riferimento alle attività propedeutiche per l’intervento statale detto reddito di cittadinanza, le SSVV sono invitate a organizzare lavoro straordinario, oltre l’orario di servizio, secondo il budget assegnato ai propri uffici».

I navigator che devono trovare il lavoro che non c’è

Il problema, spiega il sindaco, è  che a Pomigliano il lavoro non c’è: come potrebbero in ogni caso i Navigator trovarlo?

Speculare alla situazione dei «percettori» del reddito di cittadinanza, c’è quella dei navigator: sono 471 quelli che hanno vinto il concorso per lavorare in questa regione. Ma il governatore Vincenzo De Luca finora non ha mai voluto assumerli per un motivo pratico. Nei centri per l’impiego della Campania ci sono già 654 precari che aspettano di essere regolarizzati: i navigator con il loro contratto a termine si aggiungeranno a questa situazione disastrata. Ma dopo mesi di proteste e scioperi della fame, l’accordo è stato trovato. Verranno messi sotto contratto.

colloquio navigator reddito di cittadinanza
I navigator del reddito di cittadinanza regione per regione (Corriere della Sera, primo novembre 2019)

«Partiamo in ritardo, ma speriamo bene», dice la navigator in pectore Giulia Aimone. Sono tutti animati dalle migliori intenzioni, ma nessuno ha ancora trovato il modo di risolvere il problema: inventare il lavoro dove non c’è.

EDIT: Il ministero del Lavoro precisa: 

“Oggi il quotidiano La Stampa ha realizzato un reportage sui percettori del reddito di cittadinanza in cui sono riportati in modo non corretto alcuni dati”. Il Ministero del Lavoro precisa che i 12 mila percettori del reddito di cittadinanza registrati al Centro per l’Impiego di Pomigliano d’Arco si riferiscono ai comuni di: Pomigliano d’Arco, Acerra, Casalnuovo, Castello di Cisterna, Sant’Anastasia e Volla. Quindi i 12 mila percettori sono da rapportare alla popolazione totale dei 6 comuni che e’ di circa 208 mila abitanti. Ne consegue che i percettori di reddito di cittadinanza registrati al cpi di Pomigliano d’Arco sono circa il 6% della popolazione. Dispiace che chi scrive di politiche del lavoro e di un tema cosi’ delicato non abbia avuto l’accortezza di chiedere quali comuni siano serviti dal Cpi di Pomigliano d’Arco o di fare una semplice ricerca su internet dove si evince chiaramente il bacino d’utenza dei Cpi in Campania”.

Sui navigator in Campania “si riporta una notizia ormai superata. La Regione Campania ha dato il via libera all’avvio delle attivita’ dei navigator il 17 ottobre scorso. Inoltre si riporta erroneamente che in Campania ci siano gia’ 654 precari di Anpal Servizi che lavorano nei centri per l’Impiego. Anche in questo caso c’e’ un problema di numeri. I precari di Anpal Servizi che lavorano nei centri per l’Impiego in Campania sono 54 e non 654”. Infine “la normativa per i progetti utili alla collettivita’ che i comuni possono attivare e’ stata firmata dal Ministro il 22 ottobre scorso. Non e’ l’Inail l’ente preposto all’attivazione dei Puc”.

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