Come i grillini hanno perso il 75% dei voti in Umbria

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-10-29

L’analisi dei flussi elettorali: il PD perde il 25% degli elettori ma non più verso la Lega, gli ex grillini si dividono tra Lega e FdI

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Alle politiche del marzo 2018 in Umbria il M5S era risultato il primo partito in Regione con il 27,5% dei consensi pari a 140.731 voti. Ieri nel carniere grillino sono finiti appena 30.953 voti. Ovvero il 75% dei voti in meno. Quattro anni fa, nel 2015, in 89 dei 92 Comuni della regione il primo partito era risultato il Pd, ieri in 86 Comuni la posizione di testa è stata conquistata dalla Lega. Del resto, se il Pd mantiene una percentuale di consensi superiori al 20% (comunque più che dimezzata rispetto al 49,2% delle europee del 2014) perde il 25% degli elettori rispetto alle politiche del 2018. Questi i risultati dell’analisi dei flussi dei voti in Umbria spiegati oggi da SWG sul Messaggero:

L’analisi dei flussi elettorali consente di capire meglio I segnali che hanno inviato gli elettori umbri. Iniziamo da quelli della Lega che – secondo gli analisti SWG- rispetto alle europee ha mantenuto il 70,8% dei consensi ma ha ceduto il 7% agli alleati di Fratelli d’Italia. Il che spiega una parte del successo del partito di Giorgia Meloni che è passato dal 6,6% delle europee ad oltre 11 10% dell’altro ieri. Da segnalare che anche la Lega ha sofferto di un flusso di voti (il 12%) verso l’astensione.

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I flussi di voti tra i partiti in Umbria (Il Messaggero, 29 ottobre 2019)

In termini assoluti il partito di Matteo Salvini ha perso 17.000 voti rispetto alle europee ma ne ha guadagnato 51000 rispetto alle politiche. Il Carroccio ha smesso però di attrarre voti dal Pd che ha ceduto alla Lega solo il 2,3% degli elettori che gli avevano accordato la fiducia alle europee. E veniamo ai flussi elettorali del Democrat che hanno un elettore su 5 (il 19% per l’esattezza) verso l’area dell’astensione.

Infine, secondo i dati SWG il 38% degli elettori Dem umbri e il 54% di quelli pentastellati non approvano l’accordo nazionale fra i due partiti.

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