Il piano B (di una parte) del M5S: tornare con la Lega

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-09-01

Da giorni si vocifera di un canale rimasto aperto con i salviniani, di una strategia comune disegnata da Stefano Buffagni e Giancarlo Giorgetti in caso di voto anticipato

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Mentre prosegue la trattativa Stato-Di Maio per il governo M5S-PD, Giovanna Vitale su Repubblica racconta che c’è un piano B che coinvolge parte del MoVimento 5 Stelle in caso di elezioni. E che prevede il ritorno all’ammmore con la Lega, che evidentemente si è rivelata un partner più gradito rispetto a Zingaretti:

Il Movimento tornerà ad avere mani libere. E la colpa verrà scaricata sul Pd. Come dimostra la domanda retorica che i big 5S cominciano subito a far girare: «Ma
Zingaretti vuole fare un governo o vuole soltanto la testa di Di Maio?» L’alibi perfetto per poter scaricare lo sposo sull’altare. Da giorni si vocifera di un canale rimasto aperto con i salviniani, di una strategia comune disegnata da Stefano Buffagni e Giancarlo Giorgetti in caso di voto anticipato: Lega e M5S correrebbero da soli, ciascun per sé, per poi tornare insieme a palazzo Chigi.

L’una avrebbe formalizzato il divorzio da Berlusconi, gli altri dal Pd. Opzione che Di Maio ha iniziato ad accarezzare dopo aver toccato con mano il solco scavato da Conte per dividere le sorti del Movimento da quelle del suo capo politico, con la sponda di Beppe Grillo e Roberto Fico. Perciò si è messo ad agitare lo spettro di Rousseau, ad alzare i toni. Troppo tardi.

La trattativa, già avviata, è sponsorizzata ai massimi livelli. E il confronto sul programma ieri ha subito un’accelerazione: «È andata bene», confermano i capigruppo Patuanelli e D’Uva. «Sono stati fatti passi avanti nella direzione giusta», confermano fonti 5S, rivendicando di aver ottenuto molto, dallo stop a nuovi inceneritori alla revisione delle concessioni autostradali, al taglio immediato dei parlamentari.

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