Fact checking
PD 2018 e Democratici 2018: piccoli Matteo Renzi News crescono
di Giovanni Drogo
Pubblicato il 2017-10-04
La pagina del PD di Casoria da tempo si è trasformata in un clone di Matteo Renzi News dove tra card sui successi di Renzi e inviti a “fare like e condividere” si copia lo stile più becero della pentastellata
In questi ultimi mesi abbiamo imparato a conoscere lo stile della propaganda di Matteo Renzi News, la pagina dei fan sfegatati renziani che è chiaro essere gestita direttamente da uomini del Partito Democratico. Ma la comunicazione del PD nell’era renziana si avvale anche di altre pagine, gestite sempre da anonimi fan e sostenitori del Partito Democratico che pubblicano card a tutto spiano per magnificare e ricordare agli elettori i successi e le tante cose buone fatte da Matteo Renzi, da Paolo Gentiloni e dal PD.
PD 2018, l’ultima frontiera della propaganda renziana
È il caso ad esempio di due pagine non ufficiali della galassia Dem come PD 2018 e Democratici 2018. Le pagine sembrano essere gestite dallo stesso gruppo di persone, che però secondo alcuni non hanno niente a che fare con il PD. Lo stile invece è il quello di Matteo Renzi News, pagina che evidentemente ha definito lo standard della comunicazione renziana sui social. Un Ci sono le schede con i traguardi e i numeri delle misure approvate dal Governo. Ci sono quelle con le citazioni di esponenti del PD. Ci sono gli hashtag come #Avanti o #5StelleCadenti, #Vergogna5Stalle seguiti dall’immancabile – e perentorio – “metti like e condividi” d’ordinanza.
Così come per Matteo Renzi News anche PD 2018 ha una grafica ben precisa e curata. Insomma non siamo di fronte ad un gruppo di attivisti senza arte né parte. Le card hanno tutte la stessa impostazione grafica a seconda che si tratti del genere “successi del PD”, “citazioni di parlamentari e politici” o “critiche agli altri partiti”. Quest’ultima categoria è naturalmente la più problematica visto che è difficile criticare un partito politico senza cadere in uno stile becero e urlato. Fa sorridere ad esempio la scheda dove Sinistra Italiana e Articolo Uno vengono definiti aiutanti della Destra.
Tra gli utenti c’è chi l’ha definita “una cafonata” e chi invece fa notare che sembra proprio “uno slogan da M5S”. Di quelli che si trovano – autoprodotti – nei gruppi come “Fan Club Luigi Di Maio” o “Algoritmo 5 stelle 40% e oltre”. Non proprio esempi di buona comunicazione politica.
Altre, come quella PD AL 40% ITALIA AL 100% fanno direttamente il verso ad alcune card ignorantissime prodotte dagli attivisti e dai simpatizzanti del M5S. Con l’unica differenza queste ultime, così graficamente sgradevoli, sembrano più reali e veraci rispetto a quelle perfettine fatte dai fan di Renzi. E qualcuno potrebbe pure malignamente far notare che il PD il 40% l’ha preso, ma al referendum del 4 dicembre.
Altre card invece sono direttamente un calco di quelle pentastellate.
In questa sulle indagini a carico di Virginia Raggi ci sono tutti i leit motiv grillini. C’è il “nessuno ne parla” (quando invece ne hanno parlato tutti) che lascia intendere che i giornali sarebbero tutti dalla parte del M5S. E c’è il “condividente questa vergogna” la parola d’ordine del gentismo.
La difficoltà di distinguere la comunicazione dei fan del PD da quella dei pentastellati
La narrativa poi sviluppa la storia del PD che ha preso un’italia a rischio bancarotta a causa di Berlusconi (ma non era il governo Monti?) e che “si è messo in gioco contro tutto e tutti” (anche se per ha governato con i voti di Berlusconi). Una storia del genere potrebbe andare bene per un eventuale governo composto solo dal M5S, che non a caso da anni ripete il mantra ghandiano “Prima ti ignorano, poi tideridono, poi ti combattono. Poi vinci”.
Non mancano nemmeno post che rivendicano con orgoglio i successi del leader. Matteo Renzi va a Stanford a tenere un corso? Ecco una bella galleria fotografica di Renzi a passeggio. Ricorda molto la soddifazione dei 5 Stelle quando Di Maio andò a tenere una lezione ad Harvard.
C’è pure il grande ritorno delle donne del PD che “ridono ad una dichiarazione di un politico del M5S”, in questo caso una di “Giggino Di Maio”.
Ma è davvero possibile che dei supporter del PD possano gestire una pagina producendo ogni giorno decine di card e postando continuamente per aggiornare sulla pagina?
Andando un po’ indietro nel tempo si scopre che prima del 4 settembre la pagina si chiamava Partito Democratico Casoria e che ha studiato a lungo lo stile grafico che caratterizza PD 2018 (e del resto basta scorrere le foto profilo per scoprirlo). Quindi forse è improprio sostenere che si tratta di fan e simpatizzanti che non hanno alcun legame diretto con il Partito Democratico. Anche perché le altre due pagine del PD di Casoria, quella del circolo Angelo Vassallo e quella dei Giovani Democratiche, sono ferme dal 2016. E proprio a Casoria a settembre è esploso un piccolo caso, con gli iscritti che volevano rinnovare la tessera lasciati fuori dalla sede del Partito.