Papa Francesco al gay vittima di abusi: «Dio ti ama come sei»

di Giovanni Drogo

Pubblicato il 2018-05-21

Grande emozione per la frase che il Pontefice avrebbe detto ad un omosessuale stuprato da bambino da un prete pedofilo cattolico. Ma facciamo attenzione a non scambiare il senso di colpa della Chiesa per un’apertura nei confronti delle persone omosessuali. Perché non è così

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Che Papa Francesco fosse un pontefice “diverso” la Chiesa ha cercato di metterlo in chiaro fin da subito. Francesco è assurto al soglio pontificio il 17 marzo 2013 e già ne luglio dello stesso anno ebbe modo di dichiarare, durante il volo di ritorno da Rio de Janeiro «Sulla lobby gay si scrive tanto: io non giudico. Non ho trovato carte d’identità di gay in Vaticano, dicono che ce ne sono. Se una persona è di buona volontà, chi sono io per giudicare?». Salvo distinguere tra il fatto che una persona è gay e il fatto che faccia lobby.

«Dio ti ama», la frase del Papa alla vittima di un prete pedofilo

Grande commozione ha suscitato oggi il racconto di Juan Carlos Cruz un omosessuale cileno sopravvissuto agli abusi da parte di un prete pedofilo quando era bambino. Il signor Cruz ha avuto modo di trascorrere alcuni giorni assieme al Papa ad aprile. Durante un colloquio con Juan Carlos Cruz – ha riferito l’uomo a El Pais – il Papa avrebbe detto «Juan Carlos, che tu sia gay non importa. Dio ti ha fatto così e ti ama così e non mi interessa. Il Papa ti ama così. Devi essere felice di ciò che sei». Scene di giubilo in tutto il Mondo dove in molti stanno facendo a gara a definire con abbondanza di superlativi la nuova apertura di Francesco agli omosessuali. Il Guardian, che non è pratico del Catechismo, accoglie con giubilo la notizia dicendo che finalmente il Papa accetta l’omosessualità.

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Fonte: El Pais

Ci sono alcuni dettagli importanti che però aiutano ad inquadrare e meglio contestualizzare l’uscita del Pontefice (riferita de relato anche se non ancora smentita dal Vaticano). La prima è che Juan Carlos Cruz è una delle vittime Fernando Karadima, parroco pedofilo (oggi 87enne)  che è stato all’origine dello scandalo pedofilia che ha travolto la Chiesa cilena. Insomma supporre che il Papa si senta un po’ in colpa nei confronti di questo particolare omosessuale è un’ipotesi abbastanza concreta. Ci sono poi altre storie di questo pontificato che ci fanno capire come la frase di Papa Francesco non sia né nuova né rivoluzionaria.

No, il Papa non ha cambiato idea sui gay

Quella che per molti è stata vista come una straordinaria apertura della Chiesa nei confronti delle persone però è semplicemente la posizione della Chiesa nei confronti dei gay. Rispetto alle persone omosessuali il Catechismo della Chiesa Cattolica non prescrive alcuna forma di punizione, di cura o il marchio di ingiusta discriminazione. L’invito è piuttosto all’astinenza e alla castità perché «gli atti di omosessualità sono intrinsecamente disordinati» e solo così un omosessuale potrà avvicinarsi alla perfezione cristiana. Insomma per la Chiesa già prima di Bergoglio i gay non erano fuori dalla grazia divina, a patto però che non si comportassero da gay, ovvero non avessero rapporti sessuali. Quando nel 2016 il Papa disse, durante un viaggio di ritorno dalla Georgia «ho accompagnato persone con tendenze omosessuali, e anche con pratiche omosessuali. Le ho accompagnate, le ho avvicinate al Signore: alcuni non possono, ma io li ho accompagnati e mai abbandonati» intendeva proprio questo.

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Fonte

Anche perché subito dopo ha fatto una precisazione distinguendo tra “tipi” di gay. Il Papa infatti spiegò che il pericolo principale per la famiglia cristiana è la teoria del gender. In parole povere per chi nasce gay tanta compassione mentre per chi è vittima dell’indottrinamento, e soprattutto per chi quell’indottrinamento lo mette in atto, di comprensione non ce n’è molta. Anche perché si tratta di persone che potevano ben essere eterosessuali. Che diamine. Il problema nasce ovviamente dalla difficoltà di riconoscere un gay “naturale” da uno “condizionato” dal gender. Ad esempio come mai il Pontefice così comprensivo nei confronti dei gay ha rifiutato di accettare la nomina Laurent Stefanini ad ambasciatore francese presso la Santa Sede? Se davvero Papa Bergoglio ama così tanto le persone omosessuali perché ha preso le difese di Kim Davis, l’impiegata che ha rifiutato di registrare un matrimonio omosessuale arrivando a nascondersi dietro l’obiezione di coscienza per un atto amministrativo? Non è che per caso al Papa (e alla Chiesa in generale) i gay piacciono solo quando non sono troppo gay vale a dire quando non hanno rapporti sessuali e quando lo sono “loro malgrado” ad esempio quando vengono abusati da bambini da un prete cattolico?

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