Paolo Turati: il candidato M5S e la strana sparizione di quei post su Facebook

di Alessandro D'Amato

Pubblicato il 2018-02-03

Marco Grimaldi, suo concorrente nel collegio uninominale e candidato per Liberi e Uguali, pubblica una serie di suoi post di chiara ispirazione salviniana su “immigrati” e “risorse”. E lui si difende

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Paolo Turati, sessant’anni, economista, docente universitario, editorialista, saggista, romanziere, golfista, concertista di pianoforte, critico e collezionista d’arte, non è soltanto il candidato del MoVimento 5 Stelle di Torino che ha deciso di oscurare il suo passato con Forza Italia e il centrodestra rendendo inaccessibile il suo sito internet.

Paolo Turati: il candidato M5S contro gli “africani clandestini”

Turati, sponsorizzato presso Di Maio da due personalità di primo piano del M5S come Chiara Appendino e Laura Castelli, ieri ha reso inaccessibile il suo profilo Facebook dopo che Marco Grimaldi, suo concorrente nel collegio uninominale e candidato per Liberi e Uguali, aveva pubblicato una serie di suoi post di chiara ispirazione salviniana su “immigrati” e “risorse”. E contro gli “africani clandestini” che avrebbero invaso la “sua” Bardonecchia. Con post tipo questo, citato oggi da La Stampa:  «Una milionata di voti in più importati dall’Africa per i Cattocomunisti, ecco il motivo per cui si affannano a votare una legge per cui gli italiani che hanno versato il proprio sangue si rivoltano già nelle tombe».

paolo turati

A tarda sera ieri Turati ha pubblicato un messaggio di scuse: «I miei sono post privati, sfoghi infelici, scritti a titolo personale, che non rispecchiano in alcun modo la mia posizione politica né quella del Movimento 5 Stelle». Il suo profilo nel frattempo non si trova più nella ricerca di Facebook. «Ma non scherziamo. Sono un economista. Un pragmatico. Non sopporto le situazioni non gestite. Anzi, gestite a suon di retorica e frasi fatte, che generano rigurgiti contrari», dice alla cronaca di Torino del quotidiano.

Il candidato M5S che oscura il suo passato con Forza Italia

Nel suo passato, però, come ha raccontato all’epoca Andrea Rossi nella cronaca di Torino della Stampa, c’è anche altro. Non candidature e neppure elezioni, come nel caso di Vittoria Casa o Rinaldo Veri, ma una certa vicinanza (è stato sostenitore e militante) a Forza Italia. Il che non è un reato, si sa. Ma allora perché Paolo Turati se ne vergogna talmente tanto da volerlo cancellare?

Turati non ha trascorsi da candidato ma non si può dire che sia a digiuno di politica. Anzi. Nelle ultime ventiquattr’ore – dopo l’annuncio delle liste Cinquestelle – su Internet è diventato un fantasma: inaccessibile il suo blog, e così le sue pagine personali, con tutto quel che vi è contenuto. Che non è poco: per anni è stato attivo sostenitore e militante di Forza Italia, si è speso durante le campagne elettorali di esponenti di spicco come Claudia Porchietto e Gilberto Pichetto (entrambi adesso in rampa di lancio verso il Parlamento). Ha organizzato eventi, promosso convegni.

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Dei suoi post di endorsement alle punte di diamante di Forza Italia è rimasta traccia su Google, e nella relativa cache:

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Tu non puoi passare! 

Ma questi contenuti, che non sono in alcun modo prove di nulla di male, sono stati invece oscurati dalla lettura sul web all’utente del suo sito, evidentemente per decisione dello stesso docente di economia a causa dell’atteggiamento talebano di molti piccolifàns a 5 Stelle:

Insomma, non uno che sta a guardare. Né solo un uomo d’area senza ruoli diretti, come si potrebbe pensare se ci si limitasse a considerare la sua storica amicizia con un altro ex big di Forza Italia come Angelo Burzi, con cui ha dato vita alla fondazione Magellano, o l’attivismo nella fondazione Magna Charta dell’ex ministro Gaetano Quagliariello. Tra i contenuti da ieri inaccessibili, ma recuperabili nei meandri del web, c’è un lungo endorsement a Forza Italia e «all’amica Claudia Porchietto, punta di diamante di Forza Italia» per le regionali del 2014.

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