Paolo Truzzu: il sindaco di Cagliari è un’ex Sentinella in piedi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-06-17

Nel 2015 il nuovo sindaco di Cagliari andava a fare la bella statuina contro il gender e l’omosessualismo. Nel 2017 ci spiegava i pericoli della legge contro l’omofobia in alcuni post scomparsi dal suo blog. Oggi è sindaco del capoluogo sardo, eletto tra le fila di Fratelli d’Italia. Una classica storia di destra

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Ieri a Cagliari si è votato per l’elezione del sindaco e il rinnovo del consiglio comunale. Dopo 8 anni di amministrazione di Centrosinistra è il Centrodestra a conquistare il capoluogo sardo. Il PD aveva candidato Massimo Zedda alla presidenza della Regione e il PD ha così perso, con due anni di anticipo, la guida della città. Non pervenuto il MoVimento 5 Stelle che aveva ritirato la certificazione alla lista in seguito alla pubblicazione di alcuni post dal sapore sessista ed omofobo del suo candidato sindaco.

Chi è il nuovo sindaco di Cagliari

Chissà, forse quei post invece avrebbero potuto al M5S di giocarsela alla pari, anche vista la bassissima affluenza di poco sopra al 51% degli aventi diritto. A vincere è stato Paolo Truzzu, di Fratelli d’Italia, che ha conquistato il 50,12% delle preferenze contro il 47,78% di Francesca Ghirra. Ma il nuovo sindaco non è ancora stato proclamato che già iniziano le polemiche. Tutto perché è tornato fuori un video del maggio 2015 girato in occasione di una manifestazione delle Sentinelle in Piedi a Cagliari.

paolo truzzu sentinella in piedi

Quella delle Sentinelle in Piedi è la versione nostrana della Manif pour Tous francese nata come risposta alle terribili minacce dell’educazione gender, dei diritti degli omosessuali di essere considerati persone in grado di formare una famiglia e di tutto quel sottobosco di bigottismo ultracattolico che in Italia aprì la strada alle rivendicazioni dei vari aderenti al Family Day. Per la verità la notizia non è nuova, Sardinia Post ne parlava già a inizio maggio scorso quando pubblicò lo screenshot di Truzzu intento a leggere in piazza un libro (sarebbe interessante sapere quale).

Quando Truzzu ci spiegava i pericoli della legge contro l’omofobia

Già all’epoca Truzzu spiegò in una nota (in realtà già pubblicata identica nel 2017 sul blog) che «nella vita può capitare di essere considerato intollerante perché partecipi a una manifestazione per difendere la libertà d’opinione e di espressione. A me è successo, quando sono stato invitato a partecipare a partecipare a un incontro pubblico delle cosiddette ‘Sentinelle in piedi’ a Cagliari, organizzato per criticare il ddl Scalfarotto».

È curioso che il nuovo sindaco di Cagliari ritenga che il cosiddetto DDL anti-omofobia minacciasse la libertà di opinione e di espressone, ma evidentemente la sua presenza alla manifestazione non ha turbato più di tanto gli elettori. Altrettanto strano è che dal blog di Truzzu sia scomparso un articolo (che però è ancora presente sulla cache di Google) datato 2017 dal titolo “Omofobia? Ma l’obiettivo è scardinare la famiglia. Tutti i tranelli della legge Mancino”.

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Il post non è firmato da da Truzzu ma da Alberto Agus del Popolo della Famiglia (e del quotidiano La Croce) ed è incentrato a smontare l’esistenza del concetto di omofobia (“non è riconosciuta dalla scienza e dall’OMS”, si legge) e a convincere il lettore che il vero obiettivo era un altro: “il passaggio è semplice: «Approvare la legge sull’omofobia e successivamente il matrimonio gay e l’adozione, grazie alla limitazione della libertà di opinione di chi non è d’accordo, porterà poi all’esplosione della Fivet per le coppie omosessuali: ed è questo il vero business. Uno scenario inquietante dove la famiglia verrà deformata e perderà tutte le sue funzioni riconosciute”. Le unioni civili sono state approvate senza che tutto questo scenario apocalittico si sia realizzato. Nel frattempo Truzzu è sindaco. Niente di così strano a destra, in fondo Giorgia Meloni è quella che ha annunciato di essere incinta al Family Day.

Leggi sull’argomento: Twitter sospende per bullismo il nuovo account di Arsenale K

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