L’ultima del Governo Meloni: obbligo di pagamenti col Pos solo sopra i 60 euro

di Asia Buconi

Pubblicato il 2022-11-28

La novità è l’aumento della soglia che costringe i commercianti ad accettare pagamenti con Pos: sarà obbligatorio solo oltre i 60 euro

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All’inizio, il Governo Meloni aveva inserito nella legge di bilancio lo stop alle multe per quegli esercenti che non accettano pagamenti elettronici (carte di credito e bancomat) sotto i 30 euro. Adesso, però, l’esecutivo ha deciso per un’ulteriore modifica, proprio mentre si redige il testo finale della Manovra che, con tutta probabilità, arriverà in Parlamento domani. La novità è l’aumento della soglia che costringe i commercianti ad accettare i pagamenti digitali (il pos): si passa dai 30 euro iniziali a un tetto massimo di 60 euro, ovvero il doppio. Questo significa che sotto i 60 euro i commercianti potranno rifiutare i pagamenti con carte di credito o bancomat. Una misura, questa, che di certo risulta pienamente in armonia con le altre inserite dall’esecutivo di Centrodestra in Manovra, una su tutte l’aumento del tetto massimo per il contante a 5mila euro a partire da gennaio 2023.

I commercianti potranno rifiutare il pagamento col Pos sotto i 60 euro

Se già prima le sanzioni contro i commercianti che si rifiutavano di far pagare col Pos erano praticamente pari a zero (visto che era necessaria la denuncia del cliente per attivarle), adesso con il ritorno alle banconote sancito dal Governo Meloni, di certo in aperta controtendenza col resto dei Paesi occidentali, gli esercenti non avranno neanche più bisogno di scuse.

Un primo passo in questo senso c’era stato proprio all’indomani della nascita del nuovo Governo, quando l’Agenzia delle Dogane aveva escluso dall’obbligo di accettare pagamenti elettronici i Tabaccai e i rivenditori di “generi di monopolio, valori postali e valori bollati”.

Italia terzultima in Europa per numero di transizioni digitali pro capite

Con l’innalzamento del limite sotto il quale il Pos non è obbligatorio, l’Italia si conferma quindi fanalino di coda in Europa per numero di transizioni digitali pro capite. Secondo il rapporto Cashless 2022 di The European House-Ambrosetti, il nostro Paese è terzultimo in questa classifica, con alle spalle solo Romania e Bulgaria:

Danimarca: 379;
Lussemburgo: 359;
Finlandia: 348;
Svezia: 328;
Irlanda: 274;
Paesi Bassi: 273;
Estonia: 269;
Belgio: 213;
Francia: 205;
Lettonia: 192;
Lituania 186;
Portogallo; 159;
Polonia: 159;
Repubblica Ceca: 137;
Spagna: 127;
Austria: 124;
Slovenia: 111;
Ungheria: 109;
Grecia: 104;
Slovacchia; 104;
Croazia: 101;
Cipro: 97;
Germania: 90;
Malta: 90;
Italia: 62;
Romania: 53;
Bulgaria: 31.

 

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