Il governo ha cancellato l’obbligo di accettare i pagamenti elettronici sotto i 30 euro

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2022-11-24

Lo prevede un articolo del testo della Manovra 2023 che, ora, dovrà essere discusso in Parlamento

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Stop alle multe per quegli esercenti che non accettano pagamenti elettronici (carte di credito e bancomat) sotto i 30 euro in attesa che, entro il mese di giugno, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy rediga una lista di esercizi commerciali (o prodotti) esclusi da una norma che dovrebbe tornare attiva entro 180 giorni (ma con modifiche). Oltre all’aumento – dai 2mila attuali (che sarebbero dovuti diventare 1.000 a partire dal prossimo 1° gennaio) ai 5mila – del tetto al contante, nella Manovra 2023 licenziata dal Consiglio dei Ministri compare un articolo che sospende (di fatto lo cancella, almeno per un determinato lasso di tempo) l’obbligo per i commercianti di ricevere pagamenti attraverso il pos.

Obbligo pos sotto i 30 euro, il governo sospende la legge

Il testo è ancora una bozza e deve essere discussa dal Parlamento entro la fine dell’anno, prima di procedere con l’approvazione. Ma c’è un articolo che va a toccare il decreto legge numero 36 approvato – e pubblicato in Gazzetta Ufficiale – dal governo Draghi in merito a uno degli obiettivi previsti dal Recovery Plan da raggiungere entro il 2022. Andiamo a leggere come viene modificata la norma sull’obbligo pos:

“ART. 68.(Misure in materia di mezzi di pagamento)1. All’articolo 49 del decreto legislativo 21 novembre 2007, n. 231, sono apportate le seguenti modificazioni: a) al comma 2, le parole “di cui all’articolo 1, comma 1, lettera b), numero 6), del decreto legislativo 27 gennaio 2010, n. 11” sono sostituite dalle seguenti “di cui all’articolo 1, comma 2, lettera h-septies.1), numero 6), del decreto legislativo 1° settembre 1993, n. 385”;b) al comma 3-bis, secondo periodo, le parole “1.000 euro” sono sostituite dalle seguenti “5.000 euro”.
2. All’articolo 15, comma 4, del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179, convertito, con modificazioni, dalla legge 17 dicembre 2012, n. 221, dopo le parole “impossibilità tecnica” sono aggiunte le seguenti “nonché, limitatamente alle transazioni di valore inferiore ai 30 euro, nelle ipotesi individuate con decreto del Ministro delle imprese e made in Italy, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, da adottare entro 180 giorni dall’entrata in vigore del presente provvedimento, che stabilisce criteri di esclusione al fine di garantire la proporzionalità della sanzione e di assicurare l’economicità delle transazioni in rapporto ai costi delle stesse. Nelle more dell’adozione del decreto di cui al periodo precedente, sono sospesi i procedimenti ed i termini per l’adozione delle sanzioni”.

Oltre al già definito aumento del tetto al contante, dunque, si va a toccare la norma che obbligava tutti gli esercenti ad accettare pagamenti elettronici per qualsiasi cifra. E già all’indomani della nascita del nuovo governo, l’Agenzia delle Dogane aveva escluso da questo obbligo i Tabaccai e i rivenditori di “generi di monopolio, valori postali e valori bollati”. Ora, con questa modifica – che dovrà passare al vaglio del Parlamento – gli esercenti non saranno più obbligati (almeno fino al mese di giugno del 2023) ad accettare pagamenti elettronici (con carta di credito o bancomat) per importi inferiori ai 30 euro. Sospese anche le sanzioni, dunque, in attesa che il Ministero delle Imprese e del Made in Italy (cioè il Mise guidato da Adolfo Urso) scelga quali categoria di commercianti e prodotti saranno definitivamente esclusi da questo vincolo.

(foto ipp clemente marmorino)

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