Cos’è questa storia di Cacciari, Freccero e Puzzer uniti per un movimento (politico) no pass

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2021-11-11

Mercoledì, a Torino, è andato in scena un congresso dal nome evocativo “Le politiche pandemiche”. Ed erano presenti molti degli esponenti protagonisti di mobilitazioni contro la certificazione verde

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Ci sono un filosofo veneziano, un autore televisivo savonese e un portuale triestino. Non è l’inizio di una barzelletta, ma l’elenco dei protagonisti di un convegno che si è tenuto mercoledì a Torino. All’ombra della Mole, infatti, è andato in scena un incontro organizzato dal professore di diritto Ugo Mattei e che ha visti come grandi protagonisti tre dei personaggi pubblici (vecchi e nuovi) che nelle ultime settimane si sono messi in evidenza (chi dialetticamente, chi attivamente) nelle proteste contro la certificazione verde. Sono questi i sintomi che porteranno alla creazione di un Movimento politico no Green Pass?

Movimento No Pass, il convegno con Cacciari, Freccero e Puzzer

Questa è la tesi sostenuta dal quotidiano La Stampa che ha raccontato quanto accaduto ieri all’interno delle sale dell’International University College of Turin, teatro del convegno-summit dal titolo “Politiche pandemiche). Il tutto è durato diverse ore, iniziando dalla mattina e concludendosi nel tardo pomeriggio. E le posizioni tra i partecipanti (che, tra le tante cose, erano tutti sprovvisti di mascherina) erano molto variegate, ma unite da una linea unica contro il Green Pass.

E lì, in sala, c’erano il filosofo – ed ex Sindaco di Venezia – Massimo Cacciari che, prendendo la parola, ha detto: “Lo stato di emergenza non finirà: c’è l’intenzione di trasformare il Green Pass in uno strumento di controllo e sorveglianza permanente sempre più pervasivo”. Nulla più, nulla meno rispetto a quanto continua a ripetere a ripetizione nel corso delle sue continue ospitate televisive. E nella stessa stanza erano presenti anche Carlo Freccero – diventato idolo dei no green pass e dei no vax dopo le sue ultime comparsate, compresa quella a PiazzaPulita dove è riuscito anche a parlare delle bare di Bergamo – e l’altro personaggio (sconosciuto ai più fino a qualche settimana fa) che per qualche giorno è diventato grande protagonista delle pagine di cronaca: il portuale di Trieste Stefan Puzzer.

A completare il quadro – che secondo La Stampa potrebbe portare alla creazione di una nuova creatura politica come un movimento no pass – c’era anche l’intellettuale Giorgio Agamben, alcuni esponenti del partito “Alternativa c’è” – ex pentastellati – e del gruppo misto in Parlamento. Ma c’è stato anche chi, come il professor Mariano Bizzari dell’Università La Sapienza di Roma, ha deciso di utilizzare i classici paragoni forti (e privi di senso).

“Già Goering (il gerarca nazista, ndr) aveva messo in pratica il concetto di emergenza in occasione dell’incendio al Reichstag. Ora si comincerà a fare il controllo e la mappatura del Dna: l’eugenetica non l’ha inventata il nazismo”.

Piccoli estratti di quelle idee che sono rimaste chiuse all’interno dell’aula dell’università internazionale di Torino. E il quotidiano La Stampa racconta anche un altro retroscena. Alla richiesta di poter realizzare delle interviste con i vari partecipanti, ai giornalisti è stato risposto: “Prima tocca alle altre testate”. E quel prima è stato seguito dalle interviste realizzate da Byoblu, la testata di Claudio Messora nota per aver fatto disinformazione sulla pandemia e sui vaccini (ma in passato anche su altri argomenti).

 

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