Politica
I “responsabili” di Forza Italia pronti a salvare il governo Conte
neXtQuotidiano 10/01/2020
Il ritiro delle firme dal referendum sul taglio dei parlamentari è il primo atto di sostegno a un governo che teme un voto in primavera da parte di un pezzo dell’opposizione
Ieri alcuni parlamentari hanno ritirato le loro firme dalla richiesta di referendum sul taglio dei parlamentari, di fatto bloccandone la possibilità di consegnarle in Cassazione per la proclamazione della consultazioni. A quanto pare, la Lega ha cominciato ad attivarsi per trovare altri volontari per sostituirli, a dispetto dei tanti voti a favore del taglio da parte del Carroccio in Parlamento. Ma soprattutto, spiega oggi Emanuele Lauria su Repubblica, la mossa sarebbe il primo atto della costituzione di un nucleo di “responsabili” provenienti da Forza Italia che potrebbero puntellare il governo Conte:
È stato, nei fatti, il debutto dei “responsabili” di Conte. Ovvero il primo atto di sostegno a un governo che teme un voto in primavera da parte di un pezzo dell’opposizione: segnatamente da parte di quella frangia di Forza Italia che ha aderito a “Voce libera”, l’associazione fondata da Mara Carfagna che ormai si può definire composta da dissidenti ufficiali di Forza Italia. L’accelerazione è avvenuta nella mattinata di ieri, con un giro di telefonate che ha coinvolto l’ex ministra e un gruppo di parlamentari della sua corrente: fra questi Franco Dal Mas, Massimo Mallegni, Laura Stabile e Barbara Masini, che poi sono andati fisicamente a ritirare le firme sulla richiesta di referendum sul taglio dei parlamentari.
Con un’idea precisa esplicitata da Mallegni, senatore toscano: «Noi, in partenza, eravamo animati da puro spirito referendario. Con il passare dei giorni, e soprattutto delle ore, abbiamo sentito puzza di morto: molti sostenitori del referendum si sono spesi solo per far sì che si torni a votare con mille seggi in palio. Una presa in giro». Nel centrodestra, da quel momento, è stato il caos. Perché a tutti è stato sin troppo chiaro che dal gruppo forzista di Palazzo Madama si stava calando un ponte levatorio verso la maggioranza. Con la prospettiva, in tempi non troppo lunghi, di una spaccatura e della formazione di una componente autonoma disposta a dare una mano all’esecutivo giallo-rosso.
Leggi anche: Ma davvero la Lega sta raccogliendo le firme per il referendum sul taglio dei parlamentari dopo averlo votato?