Manovra, gli aumenti su tabacco, e-cig e giochi

di neXtQuotidiano

Pubblicato il 2019-10-04

Aumenta il prelievo sul trinciato (quindi chi ha l’abitudine di preparare da solo le proprie sigarette), il tabacco riscaldato e le sigarette elettroniche. Nel mirino il PREU per i giochi

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È un classico di ogni manovra economica: gli aumenti su tabacco, sigarette elettroniche e giochi come ogni anno serviranno a fornire gli spiccioli per far quadrare i conti che non quadrano mai. Per il tabacco nel mirino ci sono soprattutto il trinciato (quindi chi ha l’abitudine di preparare da solo le proprie sigarette), il tabacco riscaldato e le sigarette elettroniche: queste ultime subiscono in qualche modo anche l’immagine meno favorevole di queste ultime settimane, dopo i presunti casi mortali registrati negli Stati Uniti. Per quanto riguarda i giochi  viene valutata una proroga delle attuali concessioni. Allo studio anche un forte inasprimento del costo del Noe (nullaosta per la messa in esercizio) sugli apparecchi; ma in entrambi i casi i proventi non permetterebbero di raggiungere il target. Che potrebbe essere conseguito solo con un ulteriore aumento del prelievo erariale unico. Va però considerato che il Preu è già salito negli anni dal 13 al 21% circa; questa mossa metterebbe a forte rischio la redditività soprattutto per i fondi esteri che hanno investito in aziende del nostro Paese.

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La manovra e i numeri del DEF (Il Messaggero, 4 ottobre 2019)

Poi ci sarà la proroga dell’imposta sostitutiva sulla rivalutazione di partecipazioni e terreni. Un “classico” di molte manovre che ora verrebbe riproposto visto il gradimento delle imprese interessate. Lo scorso anno per questa voce furono preventivati 341 milioni nel primo anno di applicazione: dopo un triennio però il provvedimento cambia segno e porta una riduzione del gettito, visto che le relative plusvalenze non saranno più tassate. E nella logica dell’anticipo, utile nel presente ma meno favorevole nel medio termine, andrebbe anche un’ulteriore estensione del reverse charge, il meccanismo di inversione contabile con cui l’Iva da versare allo Stato viene sostanzialmente posta a carico dell’acquirente (si parla sempre di imprese) invece che de lvenditore.

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