Fact checking
Mamme informate contro la Lorenzin: come procede la guerra dei vaccini
di Giovanni Drogo
Pubblicato il 2017-09-13
A quanto pare gli slogan ficcanti non bastano. Mentre le “dichiarazioni atipiche” e tattiche delle associazioni no-vax sono cartastraccia. E così alle mamme informate non resta altro che piangere e maledire la ministra ogni giorno. Oltre che inventare nuove tattiche e strategie. Vediamole
La grande guerra dei vaccini è iniziata e le mamme no-vax si stanno preparando alla resistenza di fronte alle porte delle scuole dell’infanzia e agli asili nido. La legge consente – per quest’anno scolastico di transizione – l’accesso a scuola ai bambini non vaccinati purché i genitori presentino un’autocertificazione che attesti lo stato di immunizzazione del figlio. Entro il 10 marzo 2018 dovrà provvedere a presentare il libretto vaccinale ed essere in regola con le vaccinazioni prescritte dal piano nazionale.
Davide Barillari e la propaganda no-vax del M5S romano
Qualcuno però non vuole presentare l’autocertificazione perché ritiene che costituisca una violazione della privacy o che sia inutile farlo se non si vuole vaccinare. La strategia dei no-vax è quella di rifiutarsi di consegnare qualsiasi modulo o autocertificazione, in netto contrasto con quanto stabilito dalla legge e dalle circolari operative. Perché il problema si presenterà nuovamente a marzo e comporterà l’esclusione dalla scuola (limitatamente alla fascia d’età 0-6 anni). Eppure è così semplice evitare di doversi trovare la porta della scuola chiusa in faccia senza dover chiamare i carabinieri, il sindaco o l’avvocato che presenti una diffida (con tutto quello che ne consegue per la tranquillità del bambino). Ma evidentemente è una soluzione troppo semplice che spalanca la porta alle terribili iniezioni dei vaccini. A Roma ci hanno provato a dare una mano a questi genitori che non si fidano dell’autocertificazione, ma dopo l’intervento del Ministero della Salute e di quello dell’Istruzione ha annunciato che modificherà il modulo per l’autocertificazione.
Mentre faceva marcia indietro Virginia Raggi non ha però rinunciato a sollevare alcune obiezioni chiedendo «indicazioni dettagliate sugli aspetti organizzativi e sulle procedure di non ammissione o di allontanamento dei bambini non provvisti di adeguata documentazione, così da poter rispondere alle legittime preoccupazioni delle famiglie e degli operatori scolastici, ed evitare problemi di ordine pubblico». La richiesta della sindaca ha suscitato l’ironia della consigliera PD Valeria Baglio che ha chiesto alle ministre di fare «un disegno alla Raggi per spiegarle la legge». Nel frattempo il consigliere regionale Davide Barillari continua a dare spazio alla propaganda no-vax.
Ad esempio quella che paragona le maestre che controllano chi può entrare a scuola e chi no a quando durante il fascismo le scuole vietavano ai bambini ebrei l’accesso a scuola.
Ed è esattamente quello che si legge in tutti i gruppi no-vax “per la libera scelta” dove ci sono genitori che temono che un giorno il governo si possa svegliare e decidere che “tutti i bambini devono essere circoncisi” o che “dobbiamo diventare tutti vegani”.
Sarebbe la fine delle libertà, ma la realtà è che già oggi in Italia la democrazia e la libertà di scelta sono morte a causa di questa “legge coercitiva caduta dall’alto”.
Le mamme no-vax contro Beatrice Lorenzin e Valeria Fedeli
Ma il vero spauracchio delle mamme sono le ministre Lorenzin e Fedeli. E a loro che costantemente le mamme antivacciniste rivolgono i propri pensieri e i propri insulti. Ieri ad esempio la Fedeli era ospite di Carta Bianca su Rai Tre ed ecco cosa scrive una mamma che è anche amministratrice di un gruppo anti-vax. La Fedeli viene definita “brutta meretrice millantatrice di titoli” e “donnaccia” alla quale si augura di finire in un ospizio sola e abbandonata.
E non sfugga che Rai Tre è diventata “la rete dove il marito della Lorenzin è dirigente” quando in realtà Alessandro Picardi è il direttore delle relazioni istituzionale ed internazionali della Rai.
Altrove le due ministre vengono paragonate alle sorellastre cattive di Cenerentola. Ma ride bene chi ride per ultimo, perché la Lorenzin e la Fedeli avranno vinto la battaglia ma non hanno vinto la guerra.
I genitori informati non sono così informati, lo dicono gli avvocati no-vax
Una guerra dove però le truppe no-vax procedono in ordine sparso. Al punto che diverse pagine di informazione antivaccinista (e pure l’avvocato Luca Ventaloro) si sono viste costrette a redarguire le truppe
A quanto pare molti genitori informati (di quelli che sui vaccini ne sanno più dei medici) non hanno nemmeno letto il testo della legge e non sanno quale sia la differenza tra dichiarazione e autocertificazione oppure cosa significhi la scadenza del 10 marzo.
C’è infatti chi condivide informazioni palesemente sbagliate come quella che l’obbligo entrerà in vigore “a decorrere dall’anno scolastico 2019/2020” e che di conseguenza quest’anno non serve né vaccinare né firmare l’autocertificazione (ma è sufficiente leggere l’articolo 5 per capire che quest’anno sono in vigore le disposizioni transitorie).
C’è chi nota che “stanno nascendo come funghi avvocati che vanno alle riunioni con la gente, si presentano con una pila di biglietti da visita, super esperti in tema vaccini e si sfregano le mani”. Visto che le associazioni non mettono a disposizione dei soci l’assistenza legale evidentemente c’è qualcuno che ne approfitta per fare affari. Ma tanto non essendo al soldo di Big Phama che male c’è?
Il terrorismo della porta chiusa
Come detto poter entrare a scuola anche da non vaccinati è semplice e perfettamente legale. L’importante è poi mettersi in regola con i vaccini. Ma chi non lo vuole fare per partito preso sta vivendo in queste ore dei veri e propri drammi con tanto di crisi di pianto. Mamme che maledicono la Lorenzin ogni giorno costrette a piangere per un’ora con i colori i mano dopo aver detto ai figli che non possono andare a scuola perché è chiusa.
Genitori che scoprono che la legge viene applicata alla lettera e vanno in “pappa totale” e dicono di essere stati presi alla sprovvista da qualcosa di cui si sapeva da mesi. E dopo aver accettato a presentare la tanto temuta dichiarazione ci sono mamme che si sono anche dovute subire la lavata di capo da parte del marito.
La democrazia è morta, scrive un’altra mamma che evidentemente sperava di essere difesa dalla moratoria di Zaia che il Presidente del Veneto ha prontamente sospeso.
E c’è chi scopre sulla pelle delle proprie figlie che “l’autocerificazione Comilva” è carta straccia per le scuole e per le ASL. Di nuovo i genitori, mandati allo sbaraglio dalle associazioni no-vax, si trovano soli e senza alcun tipo di copertura e di sostegno e non possono far altro che sfogarsi online.
Ma come fare ad andare a scuola? «Io non voglio però voglio che vada a scuola» scrive una mamma che dopo mesi di preparazione e studio scopre che la legge sarà applicata senza se e senza ma.
E allora resta solo una soluzione: traumatizzare i bambini. Non basta esporli al rischio di contrarre malattie facilmente prevenibili, perché non spaventarli ancora di più e rendere ancora più difficile il ritorno a scuola o il primo giorno di scuola?
La soluzione è registrare tutto col cellulare: il divieto delle maestre, l’arrivo dei Carabinieri e il pianto del bambino, “è una cosa cruda e strumentale, certo, ma per un fine giusto per i bambini”. Maledetta Lorenzin di emme, chiosa una madre disperata. “Vendetta vera non finirò in galera”, cantava Trucebaldazzi lamentandosi dei “soprusi” dell’educatrice della scuola media. E queste mamme non sono poi così diverse.