Il M5S e Raggi litigano sui soldi alle famiglie per i migranti?

Luigi Di Maio non pare aver apprezzato molto la proposta del Campidoglio sui mille euro al mese per l'accoglienza diffusa

Laura Baldassarre, assessora ai servizi sociali della Giunta Raggi, qualche giorno fa in un’intervista rilasciata a Simone Canettieri sul Messaggero, aveva raccontato i progetti del Comune su come verranno ridistribuiti i centri d’accoglienza in città,  alleggerendo i centri di Tiburtino III e Tor Bella Monaca, portando per la prima volta gli Sprar (le strutture per i richiedenti asilo) anche ad Acilia (nel X Municipio, quello di Ostia) e a Ottavia, la borgata dove risiede la sindaca Virginia Raggi, nel territorio del XIV. In quella intervista la Baldassarre aveva anche parlato della possibilità di accogliere nelle famiglie i migranti per 1000 euro al mese: «Attenzione non bisogna improvvisare: vogliamo provare questa sperimentazione con il supporto delle associazioni e del Comune. Sì, la cifra dovrebbe essere questa: circa 30-35 euro al giorno». Oggi, racconta il Messaggero, il M5S si è reso conto che la proposta della Baldassarre non è gradita:



Tensione risalita in superficie anche quando in Campidoglio hanno messo in moto gli uffici per applicare un modello di accoglienza diffusa dei richiedenti asilo, in stile nordeuropeo: ospitalità dei rifugiati in micro contesti come le famiglie romane, che riceverebbero perciò un ristoro economico fino a mille euro, invece che una concentrazione di massa in maxistrutture.
D’altronde il superamento di una gestione emergenziale era nel programma elettorale del M5S. E la prima cittadina Raggi proprio un anno fa durante un incontro con altri sindaci europei scrisse: «I rifugiati sono nostri fratelli e sorelle. Roma città accogliente farà la sua parte», e promise un nuovo tipo di accoglienza più credibile e dignitosa che è quello che sta proponendo proprio la sua delegata al sociale Laura Baldassarre che si è messa in gioco in prima persona e al Messaggero ha detto:«Sì, anche io accoglierei in casa un richiedente asilo».



Idea che però ai piani alti del M5S, Di Maio e Davide Casaleggio non hanno affatto apprezzato. Ieri Di Maio non ha voluto commentare la trovata capitolina: «Devo leggerla meglio», ha detto con freddezza. E sull’ipotesi di applicarla su larga scala nel programma elettorale è stato ancora più tranchant: «Il programma è chiuso».

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